Svelata l’origine dei vortici lunari; altro non sarebbero che il residuo di un’antichissima attività vulcanica della Luna. A scoprirlo e spiegarlo sul Journal of geophysical research-Planets sono i ricercatori della Rutger University del New Jersey.
Questi vortici sono come delle pennellate brillanti sulla scura superficie lunare. Il più famoso, chiamato Reiner Gamma, è lungo circa 64 chilometri. Molti di questi ‘mulinelli’ lunari condividono la loro posizione con dei potenti campi magnetici. “Ma la causa di questi campi magnetici, e quindi anche dei vortici, è rimasta a lungo un mistero”, commenta Sonia Tikoo, coautrice della ricerca. Per risolverlo “abbiamo dovuto scoprire il tipo di caratteristiche geologiche che poteva produrre questi campi magnetici, e perché il loro magnetismo fosse così potente”.
Attraverso dei modelli gli studiosi hanno capito che ogni vortice deve stare sopra un oggetto magnetico stretto e sepolto vicino alla superficie lunare. Un quadro coerente con l’ipotesi di lunghi flussi di lava, simili a dei tubi stretti formatisi durante le eruzioni vulcaniche o a dei canali di magma iniettati dentro la crosta lunare. Per spiegare il loro potente magnetismo, i ricercatori hanno pensato ad una reazione che può esserci stata nell’ambiente lunare all’epoca di queste antiche eruzioni, avvenute più di 3 miliardi di anni fa.
Precedenti esperimenti hanno infatti dimostrato che molte rocce lunari diventano altamente magnetiche se vengono scaldate a più di 600 gradi in un ambiente privo di ossigeno, perché alcuni minerali alle alte temperature si scompongono, rilasciando ferro. Se questo accade vicino ad un campo magnetico abbastanza forte, il ferro viene magnetizzato in direzione del campo.
Un fenomeno che non potrebbe accade nella Luna di oggi, priva di campo magnetico globale, ma in quella del passato sì, dove il suo antico campo magnetico è durato 1-2,5 miliardi di anni in più di quanto finora pensato, e forse è stato contemporaneo ai flussi di lava, diventati poi magnetici una volta raffreddati.