Via Lattea: 2miliardi di stelle per il più grande catalogo mai realizzato

La vista di Gaia sulla Via Lattea e galassie vicine. Le mappe mostrano la luminosità e il colore totali delle stelle (in alto), la densità totale delle stelle (al centro) e la polvere interstellare che riempie la galassia (in basso). Copyright ESA/Gaia/DPAC

La missione Gaia sta dando spettacolo. Con una mole di dati pari a 300.000 dvd le osservazioni del satellite dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) “stanno ridefinendo le basi dell’astronomia”, come ha detto Gunther Hasinger direttore dell’attività scientifica dell’Esa. Tra stelle, asteroidi, colori e luminosità, siamo di fronte al più grande catalogo di stelle di sempre che è stato presentato a Berlino durante la mostra internazionale dell’aeronautica e dello spazio (Ila). Alla missione Gaia dell’Esa partecipa anche l’Italia con Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

Il catalogo descrive la posizione di circa 1,7 miliardi di stelle; inoltre per più di 1,3 miliardi di stelle indica distanza, movimento e colori, per 7 milioni la velocità, di 161 milioni la temperatura e di 76 milioni ha misurato raggio e luminosità. Classificate anche 550.000 stelle variabili, scoperti 14.099 asteroidi e catturata la luce di mezzo milione di quasar, lontane galassie che hanno al centro un gigantesco buco nero che emette energia. I dati raccolti sono pari a 1,5 milioni di gigabyte, l’equivalente di 300.000 dvd, elaborati al Data Processing and Analysis Consortium (Dpac), il consorzio che comprende 400 ricercatori e al quale l’Italia partecipa con l’Inaf (strutture di Bologna, Roma, Catania, Firenze, Napoli, Padova, Teramo e Torino, e l’Asi (Space Science Data Center e centro Dpct di Torino).

Dopo i dati preliminari del 2016, questa è la seconda raccolta di risultati del satellite, lanciato nel 2013 per funzionare cinque anni ma che continuerà probabilmente a studiare le stelle  fino al 2020. Quella presentata oggi è senza dubbio la più completa mappa in 3D di posizione, movimento e composizione chimica delle stelle. Se i dati di Gaia presentati nel settembre 2016 riguardavano due milioni di stelle, adesso comprende il calcolo della posizione di circa 1,7 miliardi di stelle. Dal suo punto di osservazione posto a un milione e mezzo di chilometri dalla Terra, Gaia ha classificato anche 550.000 stelle variabili e individuato 14.099 nuovi asteroidi.

Gli ‘occhi’ del satellite si sono anche spinti oltre la Via Lattea, catturando la luce emessa da mezzo milione di quasar, lontanissime galassie il cui centro è occupato da un gigantesco buco nero. “Non solo conosciamo meglio i dintorni del Sistema solare, ma iniziamo a tuffarci negli immensi spazi della Via Lattea”, ha detto Mario Lattanzi, dell’Inaf e responsabile nazionale della missione Gaia per conto dell’Inaf e dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Antonella Vallerani, dell’Inaf di Padova e vicepresidente del comitato esecutivo del Dpac, non ha dubbi che “stiamo inaugurando una nuova era in quella che potremmo definire l’archeologia stellare galattica” e per il presidente dell’Asi, Roberto Battiston, “gli straordinari risultati di questa missione sono solo un piccolo frammento delle informazioni che la scienza spaziale può darci”.

Copyright ESA/Gaia/DPAC

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