Un gruppo di ricercatori è riuscito ad utilizzare un campo elettrico per invertire la direzione della magnetizzazione in un costrutto spintronico multiferroico a temperatura ambiente. Questa dimostrazione, che contrasta le conoscenze scientifiche tradizionali, apre una nuova strada verso la spintronica e metodi più contenuti, rapidi ed economici di conservare e processare i dati. I multiferroici sono materiali nei quali coesistono simultaneamente combinazioni uniche di proprietà elettriche e magnetiche: essi sono visti come possibili pietre angolari nella processazione ed archiviazione dei dati del futuro, in quanto il loro magnetismo può essere controllato da un campo elettrico piuttosto che da una corrente elettrica, il che rappresenta un netto vantaggio. Le correnti elettriche alle quali le memorie ed i dispositivi logici odierni si affidano per generare un campo magnetico, rappresentano la voce primaria di consumo energetico e riscaldamento all’interno di queste strutture: ciò ha generato un significativo interesse nei multiferroici per via del loro potenziale di riduzione del consumo energetico pur offrendo ulteriori funzionalità alle apparecchiature. La natura, comunque, ha imposto barriere termodinamiche e costrizioni simmetriche materiali che i teorici pensavano avrebbero impedito l’inversione della magnetizzazione in un multiferroico applicando un campo elettrico, ma alcuni esperimenti sul ferrito di bismuto, il solo multiferroico termodinamicamente stabile a temperatura ambiente, avevano suggerito che la cinetica del processo di inversione potesse essere la chiave per superare queste barriere. (Nature 2014; 516: 370)
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