(Reuters Health) – La maggior parte dei malati di cancro, compresi quelli con un tumore del sangue, che non hanno avuto una risposta immunitaria misurabile dopo due dosi di vaccino anti COVID-19, generano risposte immunitarie dopo il richiamo. A evidenziarlo è uno studio guidato da Lauren Shapiro, del Montefiore Medical Center/Albert Einsten College of Medicine di New York, e pubblicato da Cancer Cell.
I ricercatori americani hanno studiato due gruppi di malati oncologici. Il primo comprendeva 99 pazienti vaccinati in modo completo contro il COVID-19. Mentre la maggior parte di questi aveva livelli di anticorpi rilevabili dopo aver completato la vaccinazione a due dosi di Pfizer o Moderna, i livelli di anticorpi diminuivano da quattro a sei mesi dopo la seconda dose.
Il secondo gruppo, invece, comprendeva 88 pazienti sempre vaccinati in modo completo, sui quali è stata valutata la presenza di anticorpi prima e dopo una dose di richiamo. Il 64% dei pazienti aveva anticorpi rilevabili prima del richiamo. Quattro settimane dopo la somministrazione della dose di richiamo, il 79,5% aveva livelli di anticorpi superiori rispetto al periodo precedente la vaccinazione di richiamo. Il particolare, il 56% dei pazienti oncologici, che in precedenza non aveva anticorpi rilevabili dopo la vaccinazione iniziale, ha sviluppato una risposta immunitaria con il richiamo.
“La maggior parte dei pazienti con neoplasie ematologiche, che potrebbero non rispondere alla vaccinazione, ha avuto un aumento significativo della capacità di attivare una risposta immunitaria dopo la dose di richiamo, specialmente coloro che non avevano prove di risposta immunitaria dopo la vaccinazione completa iniziale”, ha spiegato Shapiro, secondo la quale è da raccomandare “la vaccinazione contro il COVID-19 per la maggior parte dei pazienti oncologici”.
Fonte: Cancer Cell
Megan Brooks
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)