Alcune sostanze fluorurate a catena corta – dette “PFAS ultracorti” – stanno ”sostituendo” i PFAS a otto atomi di carbonio, le sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchili presenti in molti prodotti e nell’ambiente.
Uno studio ha rintracciato la presenza dei “PFAS ultracorti” (con meno di otto atomi di carbonio) in misura uguale e anche maggiore rispetto ai PFAS tradizionali in molti campioni prelevati da spazi chiusi e dall’uomo. Lo studio è stato pubblicato da Environmental Science & Technology ed è stato condotto da Guomao Zheng, dell’Università di Schenzen, in Cina.
Lo studio
Per analizzare la presenza di PFAS ultracorti nell’ambiente, il team di ricerca ha raccolto oltre 300 campioni di polvere, acqua potabile, siero e urine da 81 persone e dalle loro case, negli USA. Di 47 composti PFAA ricercati, ne sono stati rilevati 39, compresi composti a catena ultracorta e a catena corta. Ad esempio, i PFAS di tipo PFOS (acido perfluoroottansulfonico) e PFOA (acido perfluoroottanoico) sono stati trovati nella polvere, nell’acqua potabile e nel siero, ma erano meno presenti rispetto ai PFAA a catena più corta.
Inoltre, nella maggior parte dei campioni di polvere, acqua potabile e siero, l’acido trifluoroacetico, a due atomi di carbonio, era il PFAA predominante, spesso seguito dall’acido perfluoropropanoico, a tre atomi di carbonio. Nei campioni di urina il più presente era l’acido perfluoropentanoico, a cinque atomi di carbonio. Infine, da quanto evidenziato nello studio, i campioni di polvere provenienti da case senza moquette e case che venivano pulite regolarmente contenevano livelli sostanzialmente più bassi di PFAA.
Environmental Science & Technology 2023