Un imperdibile appuntamento per tutti gli appassionati di geologia. Infatti dal 12 al 19 ottobre, in tutta Italia per la settimana del Pianeta Terra, è prevista un’agenda ricchissima di eventi.
“L’Italia del sottosuolo è estremamente ricca di risorse importanti non solo in termini di materie prime che se sviluppate con metodi adeguati potrebbero dare benessere al Paese e rilanciare pienamente lo sviluppo industriale ma anche di geositi di rilievo turistico. Nell’Italia del sottosuolo abbiamo miniere, cave, acquedotti, cisterne, catacombe, persino chiese, fortificazioni ma anche insediamenti rupestri, e soprattutto un museo lungo migliaia di Km”. Lo ha affermato Silvio Seno, Ordinario di Geologia presso l’Università di Pavia e Responsabile, con Rodolfo Coccioni, Ordinario di Paleontologia presso l’Università di Urbino, della Settimana del Pianeta Terra, 152 eventi in contemporanea, tutti in Italia per il grande appuntamento organizzato dalla Federazione Italiana Scienze della Terra. “Il 27% del territorio nazionale è costituito da rocce carbonatiche con circa 33.000 grotte catastate di cui 180 sono i sistemi che superano i 300 m di profondità e di questi 6 oltrepassano la soglia dei 100 m, 92 grotte superano i 3 Km di sviluppo e 20 i 10 Km. Sotto ai nostri piedi ci sono materie prime – ha proseguito Seno – e c’è un vero museo tutto da vedere e da esplorare. Il sottosuolo italiano sta offrendo l’opportunità agli scienziati di valorizzare le georisorse, soprattutto per la geotermia. I soli Campi Flegrei e Monte Epomeo insieme potrebbero coprire il fabbisogno energetico della Campania. L’Italia è piena di straordinari geositi, grotte nelle quali abbiamo trovato reperti e tracce di milioni di anni fa. Noi, durante La Settimana del Pianeta Terra, in programma solo sul territorio italiano, vi condurremo anche in questa Italia. Scenderemo nella pancia del nostro Paese”.
“In Calabria saremo nella “Grotta del Cuore di Zeus”, la Grotta della Lamia – ha continuato Seno – dove nel sottosuolo si incontreranno mitologia e geologia. Un vero museo naturale nel ventre dell’Italia con meravigliose e lucenti stalattiti e stalagmiti scolpite nel tempo. Passeggiando sottoterra in compagnia di misteriose leggende e miti arcaici osserveremo raggruppamenti di conchiglie, resti di quegli organismi marini, abitanti nell’antico mare d’Aspromonte, qui presenti in esemplari eccezionalmente grandi e ben conservati, prevalentemente del genere Pecten” ed incastonati sulle volte e sulle pareti quasi fossero in una vetrina naturale. In questo posto milioni di anni fa c’era il mare. In Campania passeggeremo tra gli antichi crateri dei Campi Flegrei mentre un’altra escursione ci condurrà sul Gran Cono del Vesuvio. In Sardegna documenteremo il buio nella Grande Miniera di Serbariu e con i 5 sensi andremo alla scoperta della miniera di Rosas. Scenderemo nel sottosuolo, visitando la parte interna della galleria Santa Barbara, dove entreremo nel mondo dimenticato delle miniere. Nelle viscere della terra capiremo come vivevano e lavoravano uomini e bambini; i processi e le tecniche di abbattimento delle rocce; percepiremo la fatica, il buio e l’odore della terra. Il tutto accompagnato dai suggestivi racconti del passato, delle malattie e degli incidenti tramandati dai minatori generazione dopo generazione. Ed ancora saremo anche nella grotta di San Giovanni di Domusnovas, sempre in Sardegna, che rappresenta un maestoso traforo idrogeologico che attraversa da Nord a Sud il Monte Acqua con un percorso di 850 m. Lì vedremo elementi di antropizzazione preistorica”.
Ed ancora“Conosceremo le Grotte del Parco Regionale di Porto Conte, veri gioielli del carsismo – ha concluso Seno – nel Parco Regionale delle Madonie, in Sicilia, ammireremo l’inghiottitoio della Battaglietta dove vedremo coralli giurassici. Visiteremo il Bossoleto in Toscana con le emissioni di gas sprigionati dal terreno e la sua ampia grotta. In Umbria saremo nella Gola del Bottaccione dove potremo leggere la storia di 150 milioni di anni fa, ma entreremo anche nella Grotta del Monte Cucco con i fossili di rinoceronte, di stambecchi, di orso delle caverne e le gallerie carsiche. In Puglia vedremo la Cava costiera di Porto Miggiano, in Piemonte entreremo in un vulcano risalente a 290 milioni di anni fa, ma scenderemo anche nella Grotta di Bossea, dove sottoterra troveremo una stazione scientifica per lo studio del carsismo e dell’idrogeologia, nelle Marche saremo nella Grotta dell’Elce per ammirare giacimenti fossiliferi di rilevanza scientifica nel panorama internazionale. Nel Lazio oltre alla Roma Geologica, attraverseremo cavità carsiche lungo la valle del Torrente Fiume, dove San Domenico costituì la cultura comunitaria della spiritualità. Decine e decine di geologi, esperti, speleologi, condurranno appassionati, turisti e cittadini di qualsiasi età nella pancia dell’Italia per ammirare con i propri occhi un museo lungo centinaia di Km. Riaffermeremo così il ruolo delle geoscienze in una società che vuole credere nel rilancio economico e sociale”.
Lucia Limiti