Non importa cosa mangi, quanto esercizio fai, quanto sei magro o giovane. Nulla di tutto ciò conta, se non respiri correttamente. Questo il messaggio principale che arriva da un libro, l’Arte di Respirare, del giornalista scientifico e scrittore James Nestor, bestseller internazionale, campione di vendite negli Usa (500mila copie) nelle librerie italiane edito da Aboca Edizioni.
Aboca lo propone in occasione della giornata mondiale della respirazione, che si celebra oggi. Prendere aria, lasciarla uscire, per 25.000 volte al giorno. Sembrerebbe quasi banale, eppure, come specie, gli esseri umani hanno perso la capacità di respirare correttamente, compromettendo così la salute. Uno dei motivi principali? Respirano sempre più con la bocca rispetto che col naso, perdendo secondo quanto spiega Nestor “il 40% di umidità , non utilizzando al meglio l’ossigeno e disturbando il funzionamento di alcune aree del cervello associate al processo decisionale e alla logica”.
“Nel regno animale siamo i peggiori – aggiunge – e il problema è legato anche all’evoluzione. I nostri antenati avevano denti diritti, mascelle potenti, ampie aperture nasali e vie aeree molto più estese, mentre in tanti oggi hanno una qualche forma di ostruzione delle vie aeree”. Siamo diventati russatori, sibilanti, ma cosa ha portato a tutto questo e come rimediare? Nestor fra scienza, narrativa e aneddoti fa viaggiare il lettore con lui per il mondo per capire cosa sia andato storto. Le risposte le trova negli scavi di antichi siti di sepoltura, in strutture sovietiche segrete, in scuole corali del New Jersey e per le strade di San Paolo. Per il volume l’autore ha rintracciato uomini e donne che hanno esplorato la scienza nascosta dietro antiche pratiche di respirazione come Pranayama, Sudarshan Kriya e Tummo e si è affidato a esperti polmonari per testare scientificamente le più diffuse convinzioni sulla respirazione. Pochi di loro si erano proposti di studiarla ma continuavano a imbattersi nell’argomento nel tentativo di curare altre patologie. Nestor li ha definiti “polmonauti”: erano chirurghi della Guerra Civile americana, cantanti lirici anarchici, irritabili allenatori di nuoto, inflessibili cardiologi ucraini, direttori di coro.
Le loro ricerche hanno consentito di scoprire che malattie come asma, ansia, disturbo da deficit di attenzione, psoriasi potrebbero essere alleviate anche cambiando il modo in cui inspiriamo ed espiriamo. Il volume trasforma la conoscenza di ciò che pensiamo di sapere sulla nostra più basilare funzione biologica: chi lo leggerà , assicura chi lo ha già fatto, probabilmente non respirerà mai più allo stesso modo. E anche con la mascherina, a causa della pandemia, ricorderà di farlo con il naso, senza paura che indossarla faccia precipitare la saturazione.