(Reuters Health) – Un nuovo dispositivo chiamato Aeonose può essere impiegato per rilevare l’esofago di Barrett nell’aria espirata, secondo quanto emerge da uno studio condotto nei Paesi Bassi.
“Il test del respiro è in grado di distinguere tra pazienti con o senza esofago di Barrett con un’alta sensibilità e una ragionevole specificità – dice Peter D. Siersema di Radboud Umc, a Nimega, autore principale dello studio – Questo è solo il primo studio, e sono necessari ulteriori ricerche per valutare e validare l’Aeonose nelle cure primarie o in un programma di screening dedicato”.
I composti organici volatili (Cov) nell’aria espirata derivano da processi metabolici nel corpo, inclusi processi patofisiologici come l’infiammazione o lo stress ossidativo e potrebbero servire da biomarcatore per varie malattie.
Lo studio
Siersema e colleghi hanno valutato l’accuratezza dell’analisi dei Cov espirati usando un naso elettronico per il rilevamento dell’esofago di Barrett, confrontato con endoscopia e biopsia come standard di riferimento.
La ricerca è stata condotta su 129 pazienti con esofago di Barrett, 141 pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo (Gerd) e 132 controlli. I profili dei Cov dei pazienti con esofago di Barrett differivano significativamente dagli altri due gruppi, come hanno riportato i ricercatori su Gut.
Il dispositivo ha rilevato l’esofago di Barrett nella coorte totale con sensibilità del 91%, specificità del 74% e precisione complessiva del 91%.
Al contrario, l’analisi Cov ha discriminato i pazienti con esofago di Barrett dai pazienti con Malattia da reflusso gastroesofageo con una sensibilità del 64%, specificità del 74% e precisione complessiva del 73%. È andata anche peggio la discriminazione dei pazienti con esofago di Barrett dai controlli, con una sensibilità del 57%, una specificità del 67% e una precisione complessiva del 70%.
Nelle analisi di sensibilità, il naso elettronico ha continuato a mostrare una precisione diagnostica da discreta a buona per discriminare l’esofago di Barrett dagli altri nei sottogruppi di soggetti con ernia iatale e da quelli che usano inibitori della pompa protonica (Ppi).
“Il dispositivo potrebbe essere utilizzato dai medici di assistenza primaria per rilevare l’esofago di Barrett in pazienti con sintomi di reflusso a lungo termine o in terapia anti-acidità a lungo termine – precisa Siersema – Inoltre, potrebbe anche essere impiegato in un programma di screening dedicato in Paesi con un’alta incidenza o prevalenza di adenocarcinoma esofageo”.
Fonte: Gut
Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)