(Reuters Health) – Anche per le forme tumorali più difficili da trattare, come il cancro del polmone, le prospettive di sopravvivenza starebbero migliorando, ma restano le disparità tra i diversi Paesi, in particolare per i bambini. A evidenziarlo è stato uno studio pubblicato sul Lancet, CONCORD-3, che raccoglie i dati più aggiornati sulla sopravvivenza del cancro, tra il 2010 e il 2014, e che riguardano paesi dove vivono complessivamente i due terzi della popolazione mondiale.
Lo studio
Per la ricerca, gli scienziati hanno analizzato i dati raccolti in 332 registri sul cancro di 71 Paesi, oltre 37,5 milioni tra adulti e bambini. Per la maggior parte dei tumori, negli ultimi 15 anni, la sopravvivenza sarebbe stata massima in pochi Paesi ricchi: USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Finlandia, Norvegia, Islanda e Svezia. Inoltre, mentre la sopravvivenza al tumore del cervello tra i pazienti pediatrici sarebbe migliorata in molte zone, lo studio avrebbe evidenziato che, per i bambini diagnosticati fino al 2014, la sopravvivenza a cinque anni è due volte più alta in Danimarca e in Svezia, attorno all’80%, rispetto a Messico e Brasile, dove scende a meno del 40%. Un divario probabilmente dovuto a variazioni nella disponibilità e nella qualità della diagnosi e del trattamento, almeno secondo i ricercatori. Per il tumore del seno, invece, la sopravvivenza a cinque anni è del 90% negli USA, rispetto al 66% per le donne diagnosticate in India. E in Europa la sopravvivenza sarebbe aumentata ad almeno l’85% in 16 paesi, rispetto al 71% delle nazioni dell’Europa dell’Est. I ricercatori hanno sottolineato però il fatto che in alcune zone del mondo la stima della sopravvivenza sarebbe limitata da dati incompleti. In Africa, per esempio, il 40% dei dati dei pazienti non sarebbe completo del follow-up, quindi le tendenze di sopravvivenza non potevano essere valutate.
I commenti
“Nonostante migliori la consapevolezza, il cancro uccide ancora oltre 100mila bambini ogni anno in tutto il mondo”, ha sottolineato Michel Coleman, della London School of Hygiene & Tropical Medicine, che ha contribuito alla ricerca. “Se vogliamo garantire che più bambini sopravvivano al cancro più a lungo, abbiamo bisogno di dati affidabili su costo ed efficacia dei servizi sanitari di tutti i paesi, per confrontare l’impatto delle strategie nella gestione del cancro tra i bambini”, ha concluso.
Fonte: Lancet
di Kate Kelland
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)