(Reuters Health) – Uno studio pubblicato dal Journal of the American College of Surgeons rivela un dato impressionante: tassi di tumore dopo un trapianto renale pediatrico sono sei volte superiori a quelli della popolazione generale. “E il rischio di malignità aumenta nel corso del tempo”, dice Oscar K. Serrano, della University of Minnesota, autore principale dello studio. ” La malignità post-trapianto è un rischio conosciuto dell’immunosoppressione e potrebbe rappresentare addirittura il 18% di tutti i decessi dopo trapianto di rene in età pediatrica.
Lo studio
Serrano e colleghi descrivono l’incidenza della malignità post-trapianto (PTM), i tipi di malignità e i fattori di rischio che possono predisporre i pazienti allo sviluppo del PTM nel loro studio che ha coinvolto 885 bambini trapiantati di rene. Durante il lungo follow-up – che è andato da meno di uno a 52 anni – 136 pazienti hanno sviluppato la PTM, con una percentuale cumulativa che passa dal 4% a 10 anni al 13% a 20 anni, al 26% a 30 anni e al 36% a 40 anni. Il tasso di cancro tra i trapiantati di rene in età pediatrica risulta così circa sei volte superiore a quello della popolazione generale tra 0 e 5 anni (126 vs 21 per 100.000 anni di persona) e il rischio di cancro aumenta con l’avanzare dell’età.
La forma di cancro più comune che si manifesta nei soggetti trapiantati è quello della pelle, (52,9% di coloro che hanno sviluppato PTM), seguito da malattia linfoproliferativa post-trapianto (PTLD, 34,6%). Nel 21,3% dei pazienti affetti da PTM non cutanea, le forme cancerose più rappresentate sono l’adenocarcinoma colorettale (4,4%), il carcinoma papillare tiroideo (3,7%), il carcinoma orale squamoso (2,9%), il carcinoma della mammella (2,2%) e l’adenocarcinoma cervicale (2,2%). Il rischio di morte durante il follow-up è stato due volte più alto tra i trapiantati che hanno sviluppato PTM rispetto a quelli che non l’hanno sviluppata.
Fonte: J Am Coll Surg 2017
Will Boggs MD
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science/)