(Reuters Health) – La tomosintesi mammaria digitale e la mammografia bidimensionale rilevano con più accuratezza i tumori del seno significativamente più invasivi rispetto alla sola mammografia digitale, attuale standard per lo screening del cancro del seno.
È quanto evidenziato nell’ambito dello studio TOSYMA, guidato da Walter Heindel, dell’Università di Munster, in Germania, i cui risultati sono stati pubblicati da The Lancet Oncology.
Il trial multicentrico, randomizzato, era integrato nello screening mammografico della popolazione tedesca. In circa due anni e mezzo, quasi 100mila donne si sono sottoposte o alla classica mammografia digitale o alla tomosintesi insieme a mammografia. Dai risultati è emerso che i tassi di rilevamento dei tumore del seno invasivi erano del 48% più elevati quando si usava la combinazione delle due tecniche rispetto a quando si usava la mammografia digitale standard.
“La tomosintesi mammaria digitale genera set di dati pseudo-tridimensionali del seno, un approccio che riduce la probabilità di avere tessuti mammari sovrapposti, che possono nascondere caratteristiche di malignità – hanno spiegato gli autori dello studio. – Determinando i tassi di cancro nel follow-up potremo stabilire i benefici a lungo termine di questo screening.
Secondo Nehmat Houssami, dell’Università di Sydney, in Australia, i risultati sono in linea con uno studio randomizzato condotto in Italia, che aveva mostrato tassi significativamente più elevati di rilevamento del cancro usando la tomosintesi rispetto alla mammografia digitale.
Fonte: The Lancet Oncology
Reuters Staff
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