Una collaborazione interdisciplinare coordinata da ricercatori della Cornell University (USA) è riuscita a determinare la composizione organica ed inorganica delle microcalcificazioni che si formano nella zona di un tumore del seno primario. I risultati dello studio, durato dieci anni, sono stati pubblicati da Science Advances.
La deposizione di minerali inorganici è un processo delicatamente orchestrato, come si evidenzia dalla formazione di ossa e denti. A volte, tuttavia, i depositi si formano in punti dove non dovrebbero, come nei reni e nel tessuto mammario. Nel contesto del tumore mammario, le microcalcificazioni sono critiche a livello di screening; nella zona del tumore primario, in alcuni casi, si sviluppa un deposito di materiale simile a osso. I ricercatori hanno voluto indagare il fenomeno per capire come si formano questi tessuti e come il microambiente ne influenza la composizione minerale, la morfologia e le proprietà meccaniche.
Lo studio
Con questo obiettivo, i ricercatori hanno analizzato campioni di tessuto contenenti microcalcificazioni ottenuti da 40 pazienti con tumore del seno. Il team ha sottoposto i tessuti a tecniche ad alta risoluzione, per ottenere mappe tridimensionali sulla chimica dei minerali e della matrice organica. Inoltre, attraverso la spettroscopia vibrazionale chiamata microscopia Raman, ha rilevato le ‘vibrazioni’ delle molecole organiche.
L’analisi ha consentito di individuare dei fenomeni chiave. I cluster di microcalcificazione associati al tumore si evidenziano in gruppi rilevanti a livello fisiologico, che riflettono la tipologia di tessuti, e in masse maligne locali. I carbonati minerali, inoltre, hanno una sostanziale varietà all’interno del tumore e sono evidenziabili tracce di metalli, inclusi zinco, ferro e alluminio, aumentate nelle calcificazioni localizzate nelle zone tumorali.
Infine, il rapporto lipidi/proteine all’interno delle microcalcificazioni è più basso nei pazienti con una prognosi infausta. Lo studio, quindi, ha mostrato anche una correlazione tra le microcalcificazioni e la gravità della malattia.
Fonte: Science Advances 2023