Tumore del seno: per ridurre la mortalità, screening annuale dai 40 ai 79 anni

Uno screening annuale del cancro del seno dai 40 anni ai 79 anni porterebbe alla massima riduzione della mortalità con il minimo dei rischi. È quanto afferma, su Radiology, un gruppo di ricercatori guidato da Debra Monticciolo, della Dartmouth Geisel School of Medicine di Hanover, nel New Hampshire (USA).

Nonostante sia dimostrato che una partecipazione costante allo screening mammografico possa ridurre la mortalità per cancro del seno del 40%, solo una donna su due prende parte a questa iniziativa di prevenzione. Secondo il team americano la raccomandazione di sottoporsi a controlli ogni due anni dai 50 anni in poi contribuisce alla scarsa partecipazione allo screening, almeno negli USA.

Lo studio
Monticcolo e colleghi hanno eseguito un’analisi secondaria delle stime dell’outcome del Cancer Intervention and Surveillance Modeling Network (CISNET) 2023. I ricercatori hanno confrontato i benefici dello screening – la riduzione della mortalità, gli anni di vita guadagnati e i rischi, come le biopsie non necessarie – nell’ambito di quattro scenari: screening biennali tra i 50 e i 74 anni, screening biennali dai 40 ai 74 anni, screening annuali tra i 40 e i 74 anni, e screening annuali tra i 40 e i 79 anni.

Dall’analisi è emerso che lo screening annuale tra i 40 e i 79 anni porterebbe a una riduzione della mortalità del 41,7%. Gli screening biennali delle donne nella fascia 50-74 anni e 40-74 anni, invece, porterebbero rispettivamente a una riduzione del 25,4% e del 30% della mortalità.

Lo screening annuale delle donne di età compresa tra 40 e 79 anni, infine, farebbe registrare il minor numero di falsi positivi mammografici, il 6,5%, e di biopsie benigne, 0,88%.

Fonte: Radiology 2024

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