(Reuters Health) – Nei pazienti affetti da tumore della prostata, l’utilizzo di statine dopo la diagnosi sarebbe associato a una riduzione del 17% del rischio di mortalità per tumore e del 19% del rischio di mortalità legata ad altre cause. È quanto ha dimostrato uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Oncology e coordinato da Signa Benzon Larsen, del Danish Cancer Society Research Center di Copenhagen, in Danimarca.
I ricercatori danesi hanno identificato 31.790 pazienti con tumore della prostata, di età media di 70 anni. Di questi, il 21% ha usato statine nel primo anno dopo la diagnosi. Durante un follow-up medio di 2,8 anni, 7.365 pazienti sono morti a causa del tumore, mentre 11.811 sono morti per altre cause. Utilizzando le statine dopo la diagnosi, la riduzione della mortalità sarebbe stata statisticamente significativa sia quando legata al tumore che per altre cause. Tuttavia, non ci sarebbe stata alcuna evidenza di una relazione dose-risposta tra uso delle statine e mortalità. Il perché la somministrazione delle statine riduca la mortalità non è però noto, come sottolineato dagli stessi autori. “Le statine possono influenzare la crescita del cancro in molti modi, principalmente riducendo i livelli di colesterolo, uno dei composti dai quali si formano gli androgeni – spiega Benzon Larsen – Un basso livello di androgeni potrebbe così influenzare la crescita delle cellule tumorali, in particolare in organi sensibili come la prostata”. A partire da questi dati, secondo la ricercatrice danese “si dovrebbe esaminare più approfonditamente questo legame per definire quali dei pazienti affetti da tumore della prostata beneficerebbero di più di un trattamento a base di statine, farmaci economici, con pochi effetti collaterali e già approvati dalle autorità regolatorie”.
“Questo studio è ampio e ben progettato – ha sottolineato Eric Jacobs, direttore di Farmacoepidemiologia dell’American Cancer Society di Atlanta – Tuttavia non fornisce prove sufficienti per raccomandare a chi soffre di tumore della prostata di assumere statine per ridurre il rischio di mortalità”. Secondo l’esperto, “sono necessari trials clinici randomizzati per raccomandare un cambio di terapia”, ha concluso.
Fonte: Journal of Clinical Oncology
di Scott Baltic
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)