Le donne sotto i 45 anni con precedente tumore della mammella non linfonodale che non sono state sottoposte a mastectomia hanno il 13% di possibilità in più di sviluppare una recidiva dopo 20 anni rispetto alle donne che hanno effettuato una mastectomia senza radioterapia. Questi i risultati di una nuova ricerca presentata al 35/o Congresso Estro (Società Europea di Radioterapia Oncologica). Inoltre, la recidiva locale raddoppia il rischio di sviluppare metastasi a distanza ed aumenta di 2/3 il rischio di morte.
La ricerca
“Le pazienti giovani con tumore della mammella in fase iniziale affrontano una difficile scelta tra la mastectomia e l’approccio conservativo – spiega la ricercatrice dell’ospedale universitario di Aarhus, in Danimarca, Tinne Laurberg – questo perché non è stato messo sufficientemente in evidenza il fatto che la recidiva locale nel posto dove si è presentato il tumore in fase iniziale può esporre a un rischio maggiore di disseminazione ed a un conseguente rischio aumentato di morte”. Al contrario, nelle donne sopra i 45 anni, non si è osservata una correlazione tra la recidiva locale e la probabilità di lesioni a distanza o di morte.
Dal Congresso Estro
Nel corso del congresso, inoltre, è stata evidenziata la mancata pubblicazione dei risultati di trial clinici, che in America nel 2013 è arrivata all’81% dei casi. Inoltre vi sarebbero studi ‘preferiti’. Per esempio è emerso che gli studi sui tumori oculari sono stati pubblicati nel 53% dei casi, quelli ai testicoli e all’ano in nessun caso, quelli al seno e ai polmoni nel 22% dei casi. Una possibile soluzione, è stato sottolineato, potrebbe essere quella di vincolare i finanziamenti ai ricercatori solo dopo la pubblicazione dei trial precedentemente finalizzati.