(Reuters Health) – Al momento, secondo quanto riporta la rivista Lancet, sono disponibili pochi studi a lungo termine di persone che hanno subito un trapianto di viso e, sebbene recentemente si sia aggiunto un altro studio di sette casi, le ricerche non sono sufficienti per rispondere a tutte le domande in tema di sicurezza ed efficacia delle procedure.
Lo studio
Nel 2005 sono stati eseguiti meno di 40 trapianti di faccia. Un gruppo di ricercatori francesi ha seguito i risultati di sette pazienti sottoposti a trapianto tra il 2000 e il 2009. Quattro avevano riportato ferite da arma da fuoco al volto, uno alcune ustioni e due avevano un tumore facciale. “Uno studio di sette persone è relativamente grande se si considera il numero esiguo di questo tipo di trapianto” ha detto l’autore principale, Laurent Lantieri, dell’Hopital Européen Georges Pompidou di Parigi. Su una media di sei anni di follow up, due pazienti sono deceduti; uno a causa del fallimento del trapianto e delle infezioni e un altro si è suicidato dopo poco più di tre anni dal trapianto. Tutti i pazienti hanno sperimentato episodi di rigetto; i pazienti sopravvissuti hanno continuato ad assumere per anni dopo l’intervento chirurgico alte dosi di steroidi. Nessuno ha sviluppato diabete, ma tre hanno sofferto di ipertensione e tutti hanno avuto problemi di ridotta funzionalità renale.
Da un punto di vista socio-psicologico, non tutti i pazienti hanno sperimentato lo stesso miglioramento della qualità di vita e di integrazione sociale. La salute mentale è un importante predittore del successo o del fallimento di un trapianto di viso e i soggetti per questo devono essere attentamente selezionati, tanto che nei team di trapianto multidisciplinari sono presenti psicologi e assistenti sociali. Per il successo di un trapianto di viso è fondamentale la compatibilità HLA che può essere difficile in pazienti ustionati e altamente sensibilizzati.” Il trapianto di viso non è come Face/Off – ha dichiarato Lantieri riferendosi a un film di fantascienza del 1990 – questi pazienti non hanno altre opzioni e devono affrontare i rischi solo per migliorare la qualità della vita”. Il trapianto di viso è indicato per un gruppo selezionatissimo di pazienti, in particolare per quelli che non hanno più opzioni di chirurgia plastica convenzionale e nei quali la funzionalità non è stata ripristinata.
Fonte: Lancet 2016
Kathryn Doyle
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)