Pancreas artificiale, Big Data ed educazione nella gestione della tecnologia: questi i tre macrotemi sotto i riflettori della X Conferenza internazionale Advanced Technologies & Treatments for Diabetes che si apre a Parigi. Sono attesi oltre 2500 partecipanti all’appuntamento annuale che riunisce sotto lo stesso tetto clinici, ingegneri, esperti in high technology e industria, e l’Italia è terza dopo Stati Uniti e Francia per numero di partecipanti all’incontro.
“Il gruppo di ricerca italiano si è dimostrato molto attivo e siamo sempre positivamente impressionati dalle novità che i colleghi italiani presentano al convegno ogni anno”, dice l’endocrinologo sloveno Tadej Battellino, speaker della cerimonia di apertura del Congresso. E parte della ricerca italiana è incentrata proprio sul pancreas artificiale: Claudio Cobelli, docente di bioingegneria all’Università di Padova, presenterà nuovi dati sull’algoritmo “italiano” di controllo del pancreas artificiale. “Esistono 3 algoritmi diversi in via di sviluppo per il controllo del pancreas artificiale e uno di questi tre è quello del gruppo di lavoro del professor Cobelli – dice Andrea Scaramuzza, responsabile del Servizio di Diabetologia Pediatrica e Nutrizione della Pediatria dell’Ospedale di Cremona e membro dell’Advisory Board dell’Attd – Il tentativo ora è quello di mettere insieme le conoscenze apprese nello sviluppo di questi tre approcci e prenderne il meglio, per poi cercare di arrivare il più rapidamente possibile ad una soluzione finale che possa soddisfare tutti. L’Attd sarà l’occasione per iniziare a confrontare i vari modelli”.
Big Data
Altro tema hot del Convegno, quello dei Big Data. “Verranno presentate tutte le ultime novità su sistemi, come ad esempio cloud, che permettono di immagazzinare decine di migliaia di valori (glicemia, insuline, ecc) e che permettono ad alcuni sistemi informatici di fare elaborazioni importanti affinché medici e ricercatori possano correggere ad hoc le terapie con conseguente miglioramento di quello che è il compenso metabolico, che direi che è l’obiettivo di tutto ciò che gira intorno alla tecnologia del diabete”, aggiunge Scaramuzza.
Ma la tecnologia serve a poco se non viene implementato un solido sistema di educazione al suo utilizzo. “Si parlerà anche di equazioni tra migliore educazione e migliori risultati a livello di compliance, con particolare riferimento all’utilizzo del monitoraggio continuo della glicemia – precisa Scaramuzza- Come sottogruppo all’interno del gruppo di studio del diabete della società italiana di diabetologia e endocrinologia pediatrica abbiamo pubblicato delle raccomandazioni sull’uso di questi sistemi avanzati e stiamo lavorando in questo direzione”, spiega. Non mancherà, infine, lo spazio dedicato alle start-up companies. “Gli sviluppatori di applicazioni potranno presentare i propri progetti e la migliore vincerà anche un premio”, conclude Tadej Battellino.