(Reuters Health) – Le donne che hanno seni estremamente densi e che sono ad alto rischio di tumore della mammella possono trarre un maggior beneficio dall’esame noto come tomosintesi mammaria digitale (DBT), piuttosto che dalla mammografia.
A suggerirlo è una nuova analisi pubblicata da JAMA, secondo la quale questo sottogruppo di donne è a minor rischio di arrivare a un tumore del seno in fase avanzata. Lo studio è stato coordinato da Karla Kerlikowske, del San Francisco Veterans Affairs Medical Center, in California (USA).
Il team ha valutato se lo screening DBT è associato a una minore probabilità di cancro invasivo e in fase avanzata rispetto alla mammografia digitale, in base alla densità mammaria e al rischio di tumore del seno.
Per lo studio, i ricercatori americani hanno analizzato dati relativi a oltre 500mila donne che si sono sottoposte a circa un milione di mammografie digitali e 375mila esami DBT tra il 2011 e il 2018, con un follow-up che è durato fino al 2019.
I tassi di cancro invasivo non sono stati significativamente diversi tra le due tecniche diagnostiche (0,57 vs. 0,61 per mille esami l’anno, rispettivamente, p =0,43). Tra le donne con seno non denso, seno eterogeneamente denso o con seno molto denso, ma a rischio medio-basso di tumore del seno, inoltre, non ci sono state differenze nei tassi di cancro avanzato tra DBT e mammografia digitale.
Tuttavia, tra le donne con seno estremamente denso e ad alto rischio di tumore del seno, i tassi di cancro in fase avanzata erano significativamente inferiori con la DBT rispetto alla mammografia digitale (0,27 vs. 0,80 per mille esami l’anno). “Studi precedenti sulla mammografia digitale hanno dimostrato i fallimenti dello screening più elevati tra le donne con seno denso e rischio elevato di tumore del seno”, hanno commentato gli autori.
Fonte: JAMA Online
Reuters Staff
(Versione italiana Daily Health Industry)