Sono circa 800mila per persone che si suicidano ogni anno nel mondo; una ogni 40 secondi e per ognuna, almeno altre 20 tentano di togliersi la vita. Eppure i suicidi si possono prevenire. A ricordarlo è l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in occasione della Giornata mondiale di prevenzione del suicidio, che si celebra il 10 settembre. L’obiettivo è ridurre il tasso di suicidi del 10% entro il 2020.
Il suicidio può accadere nell’arco di tutta la vita, ma più spesso si verifica tra i giovani: nel 2012 è stata la seconda causa di morte nella fascia d’età tra i 15 e 29 anni. E non si tratta di un fenomeno tipico dei paesi ricchi, ma globale. Infatti, evidenzia l’Oms, nel 2012 il 75% dei suicidi mondiali si è verificato nei paesi a basso e medio reddito. Per prevenire i suicidi servono interventi tempestivi, basati su studi e spesso poco costosi.
Le persone più a rischio di suicidio sono, oltre a quelle con problemi mentali, causati spesso da depressione e uso di alcol, anche quelle che agiscono impulsivamente in momenti di crisi, in cui si è incapaci di gestire situazioni molto stressanti, come problemi finanziari, rotture sentimentali, dolore cronico e malattie, o situazioni di conflitto, violenza, abuso e disastri.
I tassi di suicidio inoltre sono alti anche in chi subisce discriminazioni, come rifugiati, migranti, omosessuali, transgender e bisessuali, detenuti. Ma senz’altro il principale fattore di rischio di un suicidio è un precedente tentativo di togliersi la vita.