Spazio: i satelliti del futuro saranno più intelligenti

Intelligenza artificiale, microchip a bordo e velocità sono gli ingredienti dei satelliti del prossimo futuro. Il primo di questa nuova generazione di satelliti verrà lanciato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) nel 2019: sarà un prototipo in grado, non solo di catturare le informazioni da mandare ad esempio alla protezione civile in caso di disastri naturali, ma anche di iniziare a elaborarle dallo spazio, senza aspettare l’analisi delle stazioni a terra. Lo ha annunciato Josef Aschbacher, direttore dei programmi Esa per l’osservazione della Terra, a margine della prima giornata della settimana internazionale sull’osservazione della Terra, organizzata dall’Esa al centro Esrin di Frascati (Roma), presenti l’astronauta dell’Esa Samantha Cristoforetti e il direttore generale Esa Jan Woerner.

“Grazie ai microchip i satelliti del futuro saranno sempre più intelligenti e interconnessi”, ha spiegato Aschbacher. “La rivoluzione digitale ci permetterà in futuro di creare una rete di sensori, tra vecchi e nuovi satelliti, minisatelliti e droni, in grado di sentire il polso del pianeta, migliorando la raccolta dei dati sui cambiamenti climatici, sui disastri naturali e sulle rotte marittime”, ha aggiunto.

L’incontro dell’Esrin riunisce a Frascati per una settimana più di 700 partecipanti, non solo esperti di spazio ma anche aziende che si occupano di nuove tecnologie digitali, per discutere ad esempio dell’impatto dell’intelligenza artificiale e della realtà virtuale sulla ricerca spaziale e l’osservazione del pianeta.

Con lo sviluppo della tecnologia satellitare sono sempre più numerosi i dati raccolti sul nostro pianeta. Basti pensare che, secondo l’Esa, ogni giorno i satelliti del programma Copernicus per l’osservazione della Terra, voluto dalla Commissione europea in collaborazione con l’Esa, raccolgono circa 150 terabyte di informazioni, più di tutte le immagini di Facebook di un solo giorno. Per Simonetta Cheli, del direttorato osservazione della Terra dell’Esa, “per elaborare, ordinare e archiviare questa mole di dati in modo più veloce ed efficace è quindi necessario ormai fare affidamento sull’intelligenza artificiale”.

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