SLA: ricercatori canadesi scoprono nuovo meccanismo molecolare

(Reuters Health) – Identificato un nuovo meccanismo molecolare associato alla sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Un gruppo di ricercatori guidato da Christine Vande Velde, dell’Università di Montreal, in Canada, ha evidenziato che la proteina legante l’RNA, TDP-43, regolerebbe la modifica (splicing) di hnRNP A1, un’altra proteina legante l’RNA associata alla SLA, determinando la formazione di aggregati intracellulari, presenti in gran parte dei pazienti. I risultati della ricerca sono stati pubblicati da Brain. Secondo i ricercatori canadesi, le mutazioni delle proteine leganti l’RNA, tra cui TDP-43 e hnRNP A1, promuoverebbero la formazione di aggregati in casi familiari e sporadici di SLA e in casi di demenza frontotemporale. E la dislocazione di TDP-43 in aggregati citoplasmatici, con conseguente esaurimento di TDP-43 a livello del nucleo, sarebbe evidente nel 97% dei casi di SLA e nel 45% dei casi di demenza frontotemporale.

Lo studio
Vande Velde e colleghi hanno scoperto che TDP-43 può legarsi al pre-mRNA HNRNPA1 per modulare il suo splicing alternativo. La riduzione a livello del nucleo di TDP-43 risulterebbe nella produzione di hnRNP A1B che, a sua volta, è soggetto ad aggregazione e influenza negativamente la sopravvivenza cellulare. E l’isoforma più lunga di hnRNP A1B si accumulerebbe nel citoplasma dei motoneuroni spinali dei pazienti con SLA che hanno una patologia TDP-43. “Comprendere i vari meccanismi che contribuiscono alla patogenesi della SLA a livello molecolare è essenziale per lo sviluppo di terapie”, commenta Vande Velde. “Presi insieme, i nostri risultati mostrano che la perdita di TDP-43 nucleare contribuisce alla vulnerabilità cellulare attraverso l’alterazione dello splicing di HNRNPA1. La variante di hnRNP A1B che si forma avrebbe una maggiore propensione all’aggregazione e una maggiore tossicità. Noi ipotizziamo che questa isoforma disturbi il metabolismo dell’RNA in modo molto più ampio di quanto precedentemente previsto”. E proprio per questo, “la modulazione dello splicing alternativo di hnRNP A1 potrebbe essere di futuro interesse terapeutico”.

Fonte: Brain

Will Boggs

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

 

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