(Reuters Health) – Secondo un nuovo studio britannico, pubblicato dal Canadian Medical Association Journal, l’irrigazione nasale con acqua salata, meglio dell’inalazione di vapore, può aiutare a prevenire alcuni sintomi delle sinusiti croniche, che sono disturbi molto comuni e spesso difficili da trattare.
Lo studio
Allo scopo di confrontare due rimedi domestici comunemente raccomandati, alcuni ricercatori dell’Università di Southampton guidati da Paul Little, docente di medicina di base, hanno reclutato 871 pazienti adulti già inclusi in diversi protocolli di cure routinarie dei servizi della medicina di base che avevano una storia di sinusiti in corso con un impatto da moderato a grave sulla loro qualità di vita, e li hanno suddivisi in quattro gruppi. Un gruppo ha continuato con la consueta cura, uno è stato incaricato di eseguire ogni giorno l’irrigazione nasale (preparando da soli una soluzione di acqua, sale e bicarbonato di sodio) sulla base di un video didattico, a un terzo gruppo è stato detto di fare inalazioni di vapore ogni giorno, e l’ultimo gruppo è stato incaricato di fare sia le irrigazioni nasali che l’inalazione di vapore.
Tutti i partecipanti hanno completato un questionario sui sintomi nasali, all’inizio dello studio, poi tre e sei mesi più tardi. Si è così evidenziato che i punteggi attribuiti ai sintomi sono diminuiti per tutti i gruppi, ma il calo dei sintomi era più evidente per le persone che praticavano l’irrigazione nasale, rispetto agli altri. Più precisamente, la maggior parte dei benefici, è stata vista nel gruppo che praticava sia l’irrigazione nasale che l’inalazione di vapore, ma l’inalazione di vapore da sola non sembrava migliorare altri sintomi sinusali diversi dal mal di testa. Dopo 6 mesi, il 44% delle persone che utilizzavano l’irrigazione nasale hanno mantenuto i miglioramenti ottenuti con un punteggio di 10 per i sintomi della rinosinusite, rispetto al 37% di coloro che non avevano utilizzato l’irrigazione nasale. Inoltre dopo 6 mesi, il 59% di coloro che praticavano l’irrigazione nasale hanno fatto uso di prodotti da banco per la sinusite, rispetto al 68% di coloro che non l’avevano utilizzata.
Le conclusioni
Secondo Little, non è possibile stabilire con sicurezza quale sia il meccanismo che sostiene l’efficacia dell’irrigazione nasale, tuttavia è probabile che l’irrigazione contribuisca a scovare ed eliminare le secrezioni infette che provocano tumefazione, occlusione, infiammazione e dolore dei seni paranasali. Anche se i pazienti, ha sottolineato Little, avessero ottenuto solo un piccolo beneficio nel sollievo dai sintomi nasali con l’irrigazione nasale, non si può trascurare il fatto che l’inalazione di vapore, invece, abbia facilitato in alcuni la cefalea, e comunque ha evidenziato in generale scarsi benefici.
Va ricordato anche che negli Stati Uniti ben 25 milioni di persone possono arrivare a soffrire di sinusite cronica e che la maggior parte di questi sono costretti a ricorrere ad un trattamento con antibiotici che spesso non è efficace.
In questo studio, sottolinea l’autore, se non altro si è dimostrato che con l’irrigazione nasale la sinusite cronica è ben gestibile anche a casa propria, e senza dover ricorrere troppo spesso a ulteriori farmaci da banco o altri rimedi, nonché a visite più frequenti dal medico di base. Sebbene l’inalazione di vapore non abbia in questo studio dimostrato effetti avversi, non vi sono stati neppure benefici degni di nota, dunque, Little conclude sconsigliando questo trattamento.
Fonte: CMAJ 2016
Kathryn Doyle
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)