(Reuters Health) – Lo screening su larga scala con campioni bioptici di pazienti con tumori refrattari può individuare alterazioni molecolari suscettibili a terapie sperimentali. Ad affermarlo sono i risultati dello studio NCI-MATCH.
“Il risultato più interessante di questa analisi è il range di “perseguibilità” osservato con l’impiego del sequenziamento di nuova generazione (NGS) nell’ampio spettro di tipi di cancro inclusi in questo studio”, dice Keith T. Flaherty del Massachussets General Hospital di Boston, principale autore dello studio.
“Per “perseguibilità” si intende la percentuale di pazienti con un determinato tipo di tumore per cui sono state riscontrate alterazioni molecolari che indicavano uno dei nostri tanti bracci di trattamento”.
NCI-MATCH è stato il primo trial su scala nazionale negli USA che ha integrato test diagnostici centralizzati e ha indagato in parallelo decine di opzioni terapeutiche con una distribuzione geografica.
Flaherty e colleghi hanno usato i dati di questo studio per valutare la frequenza di alterazioni genetiche perseguibili in quasi 6.000 pazienti con tumore refrattario in stadio avanzato.
Il 93% dei campioni è stato sequenziato con successo e sono state rilevate alterazioni molecolari per l’assegnazione a un sotto-protocollo di NCI-MATCH nel 37,6% dei pazienti.
Il reale tasso di assegnazione al trattamento è stato del 17,8% e ha oscillato dal 13,7% dei pazienti con cancro colorettale al 17,4% di quelli con tumore al polmone non a piccole cellule, 17,8% dei soggetti con carcinoma mammario e 23,0% di quelli con tumore prostatico.
Il 70% dei pazienti assegnati ha effettivamente ricevuto il trattamento in un sotto-protocollo e 11 sotto-protocolli su 30 hanno raggiunto un obiettivo di reclutamento di almeno 31 pazienti eleggibili.
Molteplici mutazioni perseguibili sono state rilevate nell’11,9% dei campioni e mutazioni tumorali conferenti resistenza sono state osservate nel 71,3% di campioni.
“Il sequenziamento di nuova generazione è un modo efficiente per individuare sia le terapie sperimentali approvate che quelle promettenti”, osserva Flaherty. “Per questo motivo, dovrebbe essere considerato standard di cura per i pazienti con tumori in stadio avanzato”.
Fonte: Journal of Clinical Oncology
Will Boggs
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)