(Reuters Health) – Uno stile di vita sano e una dieta che prediliga frutta, verdura, legumi e cereali integrali sono associati a una riduzione della disabilità nelle persone affette da sclerosi multipla. È quanto evidenzia uno studio pubblicato da Neurology e coordinato da Kathryn Fitzgerald del Johns Hopkins Medical Institutions di Baltimore.
Per lo studio, i ricercatori americani hanno preso in considerazione i dati del registro dei pazienti con sclerosi multipla, composto da circa settemila individui, invitati a riempire un questionario sulle dieta per costruire poi un punteggio basato sull’assunzione di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, zuccheri aggiunti e carne rossa o lavorata. Punteggi più alti indicavano un’alimentazione più sana. Il team ha quindi valutato l’associazione tra qualità della dieta, disabilità e gravità dei sintomi, aggiustandola poi in base a età, sesso, indice di massa corporea, dipendenza dal fumo, durata della malattia e reddito.
Le evidenze
Dai risultati è emerso che il punteggio complessivo della dieta si attestava in media a 11,9 su una scala di 20. Le persone con punteggi più alti erano generalmente i più anziani, avevano livelli di reddito maggiori, erano con minore frequenza fumatori ed erano più propensi a svolgere attività fisica, mentre il punteggio ottenuto non variava al variare delle caratteristiche della sclerosi multipla. I partecipanti con punteggi di qualità della dieta nel quintile più alto avevano livelli inferiori di disabilità, anche se una migliore alimentazione non era associata a gravità dei sintomi di fatica, dolore e sintomi cognitivi. Nelle analisi dei singoli alimenti, invece, i pazienti nel quintile più alto per quel che riguardava l’assunzione di cereali integrali avevano una minore probabilità di invalidità grave rispetto a quelli del quintile inferiore di ciascun altro alimento. Gli intervistati che riportavano uno stile di vita sano, comunque, avevano un rapporto significativamente più basso per quel che riguardava affaticamento grave, depressione grave o declino cognitivo. E uno stile di vita sano era anche associato a una probabilità significativamente più bassa di invalidità grave o lieve.
I commenti
“Studi precedenti hanno dimostrato che le persone che soffrono di sclerosi multipla hanno un rischio maggiore di soffrire di comorbidità cardio-metaboliche, come ipertensione e colesterolo alto – sottolinea Kathryn Fitzgerald, autrice principale dello studio – e queste condizioni possono influenzare negativamente la sclerosi multipla. Una dieta sana potrebbe alterare i livelli di stress ossidativo, la funzione mitocondriale o la composizione del microbioma intestinale, che potrebbero rappresentare dei meccanismi biologici collegati alla sclerosi multipla”. Secondo James Sumowski, del Mount Sinai Hospital di New York, “c’è molto da valutare durante la visita dei malati con sclerosi multipla, e il discorso ‘dieta’ non viene sempre affrontato”. Lo studio di Fitzgerald, però, “è la prova più evidente, fino a oggi, che una dieta sana è importante per evitare la disabilità nella sclerosi multipla”.
Fonte: Neurology
Marilynn Larkin
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)