Spesso confusa con sintomi di ictus o cefalea, la sclerosi multipla è una malattia di difficile diagnosi tanto che 1 su 5 risulta essere sbagliata. A rivelarlo è uno studio pubblicato su Multiple Sclerosis and Related Disorders, condotto da un team di ricercatori dell’Università della California di Los Angeles (UCLA) e dell’Università del Vermont a Burlington, negli Usa.
La sclerosi multipla è una condizione neurologica invalidante in cui il sistema immunitario attacca e distrugge il tessuto che circonda i nervi. Nel mondo ne soffrono circa 3 milioni di persone, di cui 118.000 in Italia. I primi sintomi possono essere intorpidimento degli arti, tremori e mancanza di coordinazione. Tuttavia, alcuni di questi hanno somiglianze con altre condizioni debilitanti. Ad esempio, sia sclerosi multipla che ictus comprendono problemi di attenzione, vertigini, intorpidimento degli arti, problemi alla vista e difficoltà nel camminare. Anche con l’emicrania la sclerosi multipla ha alcuni sintomi in comune, tra cui vertigini e problemi alla vista.
I ricercatori hanno analizzato i casi di 241 persone che avevano ricevuto una diagnosi di sclerosi multipla, osservando che nel 20% si era poi rivelata errata. Ma, nel frattempo, avevano ricevuto un trattamento in media per 4 anni prima di ricevere la diagnosi corretta. “Abbiamo visto – concludono i ricercatori – pazienti che soffrivano di effetti collaterali a causa di farmaci che stavano assumendo per una malattia che non avevano. Nel frattempo, non ricevevano cure per quello che avevano”. Tutto ciò implica costi enormi, stimati, solo per i casi analizzati in questo studio, intorno ai 10 milioni di dollari.