NEAT1: è lei la molecola responsabile del “blocco” dell’apprendimento e della memoria che non ci permette di avere nuovi ricordi. Inibendola però il processo di apprendimento migliora come anche la formazione dei ricordi. A scoprirlo è stato uno studio pubblicato su Science Signaling e condotto su topi da un gruppo di ricercatori della University of Alabama a Birmingham.
Gli esperti hanno visto che NEAT1 svolge il suo ruolo nell’ippocampo, il centro nervoso di apprendimento e memoria. Hanno poi rivelato che nel cervello dei topolini anziani NEAT1 e’ in eccesso e questo ostacola il processo di apprendimento e memorizzazione. Nel cervello di animali giovani, invece, all’arrivo di stimoli esterni, NEAT1 si silenzia togliendo il freno a apprendimento e memoria, quindi, di fatto, favorendoli.
Infine in due esperimenti gli scienziati hanno dimostrato che la memoria di topolini anziani migliora spegnendo NEAT1 nel loro cervello e che, al contrario, la memoria e le capacità di apprendimento di animali giovani peggiorano aumentando i livelli di NEAT1 nell’ippocampo. Per quanto si tratti di uno studio solo preliminare, concludono, NEAT1 è un potenziale bersaglio di terapie per migliorare la memoria in età anziana.