Gli odori, e i ricordi profondi che essi evocano, possono cambiare la maniera in cui le persone pensano e si comportano. Lo suggerisce una ricerca a guida australiana, che apre strade potenziali nel trattamento di stress, aggressività, perdita di memoria o altri sintomi di demenza. E offre rinnovata credibilità all’aromaterapia. In esperimenti su centinaia di api da miele, scienziati dell’Università di Melbourne, con la collaborazione di colleghi delle Università del Queensland e di Tolosa in Francia, hanno esaminato gli effetti di diversi odori sul comportamento. Odori come la lavanda aiutavano a tenere calme le api, mentre odori floreali attivavano la parte del cervello associata alla memoria.
Nella ricerca pubblicata su Nature Communications, è stato esaminato come le api utilizzavano elementi di memoria e con quali priorità. In uno degli esperimenti, le api sono state ‘addestrate’ a sporgere la ‘lingua’ in risposta a un odore precedentemente associato a una ricompensa di sciroppo zuccherato. “È la prima evidenza significativa a suggerire che vi è del credito nell’aromaterapia”, scrive il responsabile della ricerca, il genetista dall’Universita’ Monash, Charles Claudianos. I risultati suggeriscono che l’olfatto è importante per formare ricordi e che guida il comportamento. Questo può in parte spiegare perché la demenza sia associata alla perdita dell’odorato, aggiunge. “Capire come funzionino questi inneschi molecolari nel cervello sarà di grande aiuto nel trattare la perdita di memoria, offrendo dei meccanismi per mantenerla attiva”.