Che cosa hanno in comune freddo ed emicrania? Un gene. Può sembrare una relazione anomala, ma è nata in circostanze di evoluzione. In pratica l’uomo ha imparato ad adattarsi al freddo ma questo potrebbe aver contribuito ad aumentare la diffusione dell’emicrania, in quanto il gene che ci aiuta a sopportare le basse temperature aumenta anche il rischio di soffrire di questo mal di testa. A fare luce di questa correlazione è uno studio di genetica di popolazione pubblicato su Plos Genetics e condotto da Aida Andre’s presso la University College di Londra.
Il gene in questione si chiama ‘TRPM8’ ed esiste in due versioni differenti, una evolutivamente più vecchia e molto diffusa nel Dna delle persone che vivono in luoghi a clima caldo, e una di più recente origine, che invece è più diffusa nel Dna degli abitanti dei paesi nordici (ad esempio è presente nell’88% dei finlandesi). Ebbene gli esperti hanno visto che questa versione del gene che aiuta il corpo a sopportare il freddo aumenta anche il rischio di soffrire di emicrania (non a caso più diffusa nei paesi freddi e pochissimo diffusa in Africa). Non è chiaro come la sensazione del freddo possa essere legata al mal di testa, ma un legame c’è, come suggerisce il fatto che più o meno tutti abbiamo esperienza della ‘cefalea da gelato’, quel ‘colpo’ alla testa che si avverte quando mangiamo cibi freddissimi come il gelato, appunto.