Al momento non ci sono studi che indagano gli effetti dei visori per la realtà virtuale sui più piccoli. Questo il principale motivo che ha spinto una ricercatrice della University of Southern California sul sito Livescience e mettere in guardia da questi dispositivi perché potrebbero essere dannosi sia per lo vista che per lo sviluppo dei neuroni dei più piccoli.
Tutti i principali visori sul mercato, ricorda il sito, hanno un’indicazione della casa produttrice che sconsiglia l’uso ai minori di 12-13 anni. Gli unici test condotti finora hanno dimostrato che nei topi i neuroni associati all’apprendimento spaziale si comportano in maniera molto diversa negli ambienti virtuali, con metà di quelli coinvolti normalmente attivi che si spengono.
“La scarsità di informazioni di sicurezza e le nostre conoscenze sulla neuroplasticità, dei bambini, cioè sulla capacità di riorganizzarsi delle connessioni cerebrali – precisa Marientina Gotsis, che dirige il Creative Media & Behavioral Health Center – non mi fanno raccomandare il dispositivo per i più piccoli”.
A preoccupare gli esperti sono anche i possibili problemi di visione. I dispositivi creano l’illusione della profondità facendo vedere ad ogni occhio un’immagine leggermente diversa, e questo porta a una sequenza di movimento per mettere a fuoco che è molto diversa da quella normale, con possibili conseguenze simili a quelle viste per gli occhiali 3D.