Creato un nuovo sensore in grado di rilevare il batterio Escherichia coli (che in alcuni casi può rivelarsi anche letale, come accaduto in Germania nel 2011) in soli 15-20 minuti, in modo più veloce ed economico dei tradizionali test di laboratorio. A realizzarlo i ricercatori dell’Università del Quebec di Outaouais in Canada, il cui lavoro è stato pubblicato sulla rivista Optics Letters.
”Con le attuali tecnologie – spiega Saurabh Mani Tripathi, dell’Istituto indiano di tecnologia Kanpur, che ha collaborato allo studio – ci vogliono molte ore, se non giorni, per rilevare la presenza del batterio. Un’analisi più veloce e accurata è quindi un’alternativa da preferire”.
Il nuovo sensore si serve dei batteriofagi, cioè dei virus che si attaccano naturalmente alla superficie dei batteri, per poi ucciderli. Si legano alla superficie di una fibra ottica e afferrano l’E.coli dal campione. Quando un raggio di luce colpisce la superficie, la presenza del batterio modifica la lunghezza d’onda, rivelando la contaminazione batterica.
I ricercatori sono riusciti a superare i problemi posti normalmente dai sensori per la ricerca dei batteri con le fibre ottiche, i cui risultati possono essere alterati dai cambiamenti di temperatura. Lo hanno fatto aggiungendo una componente ottica che rende il sensore insensibile alla temperatura per oltre 20 gradi. Qualità che lo rende più facile da usare anche all’aperto, come ad esempio nel monitoraggio dei bacini idrici, e anche nell’industria alimentare.