Negli ultimi 40 anni, quasi un terzo della foresta pluviale del Borneo è stato abbattuto: si tratta di un ritmo di deforestazione quasi doppio rispetto a quello riscontrato in media nelle foreste pluviali tropicali nel mondo.
Cosa sta succedendo?
In parte, la cosa si deve all’elevata qualità delle foreste nel Borneo, la terza più grande isola del mondo divisa fra Brunei, Indonesia e Malesia, dotata di un’incredibile diversità biologica, ed uno degli ultimi habitat naturali degli orangutan. Ad esempio, fra il 1980 ed il 2000 è stato raccolto più legname dal Borneo che in tutta l’Africa e nell’Amazzonia messe insieme. La deforestazione può avvenire in quanto molte aree dell’isola non sono protette, oppure lo sono ma la legge non viene fatta rispettare a sufficienza: la protezione è spesso inadeguata o viene violata apertamente, di solito senza alcuna conseguenza, e quindi ha dato adito a trasgressioni che sono divenute uno stile di vita ed una fonte di reddito per molte comunità. Molte aree del Borneo sono anche perfette per la coltivazione di piantagioni di palme da olio, e dato che la richiesta di quest’olio è aumentata, specie nell’ultimo decennio, è stata spianata un’elevata area di terreno per questo scopo.
L’Indonesia sottostima la perdita di superficie forestale
Circa il 10% dell’intera isola ora consta di monocolture come queste piantagioni. Lo studio sulla deforestazione è stato effettuato in parte in quanto si tratta di un fenomeno non ben documentato, ed in parte perché alcune statistiche, come quelle effettuate dall’Indonesia, sono altamente sospette, sottostimando la perdita di superficie forestale. Il Borneo ha anche grandi depositi di carbone e di minerali quali stagno, rame, oro, argento e diamanti, che vengono minati sempre di più, portando ad una modifica dell’aspetto della regione.
(PloS ONE online 2014, pubblicato il 16/7)