Radiazioni mediche: quintuplicate in 30 anni. Esami diagnostici spesso inutili

mriConsapevolezza e utilità. Queste le parole chiave della Giornata Internazionale della Fisica Medica che si celebra il 7 novembre dato il crescente aumento degli esami diagnostici non sempre utili. In trent’anni infatti le radiazioni a cui siamo sottoposti sono quasi quintuplicate, passando da una media di 0,54 millisievert (mSv) degli anni ’80 (il sievert è l’unità di misura delle radiazioni assorbite dai tessuti umani) ai 3 mSv di oggi.

A fare il punto della situazione è uno studio condotto dal National Council on Radiation Protection and Measurements sulla popolazione americana, che ha anche calcolato come 30 anni fa un individuo era soggetto per l’80% a radiazioni di tipo naturale come sole, raggi cosmici e radon, e per il 15% da radiazioni di tipo medico. Oggi la quota di radiazioni mediche salita al 50%. La causa è dovuta al numero crescente di radiografie a cui si sottopongono i pazienti: in Italia ne vengono effettuate 40 milioni l’anno, di cui il 44% inappropriato o non strettamente necessario.

Conciliare “qualità della diagnostica e riduzione delle radiazioni grazie ad apparecchiature più evolute e a metodi più efficaci di utilizzo è possibile”, spiega Michele Stasi, presidente Associazione Italiana Fisica Medica (AIFM). In questa direzione vanno le linee guida emesse dal Ministero della Salute a fine 2015 e la direttiva europea Euratom 2013/59 in base alla quale le informazioni sulla quantità di radiazioni somministrata negli esami sarà riportata nel referto medico consegnato al paziente.

Tuttavia, aggiunge Stasi, “devono essere adottati negli ospedali e negli studi odontoiatrici protocolli standard” ed “è necessario potenziare la formazione di medici e operatori sanitari” che si occupano di quantificare la giusta dose di raggi x da somministrare.

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One Thought to “Radiazioni mediche: quintuplicate in 30 anni. Esami diagnostici spesso inutili”

  1. antonio

    Sono daccordo nel ritenere eccessivo la richiesta di esami radiologici.Credo che vada fatta una campagna di informazione, che possa educare le persone/pazienti a non richiedere, ai medici di base, inutili esami spesso legato a prassi errate.

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