(Reuters Health) – Un nuovo position paper della European Psychiatric Association avvalora l’effetto terapeutico dell’attività fisica nel trattamento di gravi patologie mentali, come disturbi dello spettro schizofrenico e il disturbo depressivo maggiore. L’orientamento è supportato dall’ International Organization of Physical Therapists in Mental Health.
Brendon Stubbs e colleghi, del Kings College of London, hanno effettuato una ricerca sugli studiin letteratura fino al 15 gennaio 2018 per condurre poi una revisione sistematica relativa all’attività fisica nelle persone con gravi patologie mentali. Come riportato online il 1 ottobre su European Psychiatry, gli autori hanno selezionato 19 revisioni sistematiche e metanalisi; sette per i disturbi dello spettro schizofrenico, due per il disturbo bipolare e 10 per il disturbo depressivo maggiore.
Per quest’ultimo, le evidenze indicavano che l’attività fisica è in grado di migliorare i sintomi depressivi, la forma cardiorespiratoria e la qualità della vita. Dimensioni più ampie dell’effetto dell’attività fisica sono state osservate quando questa veniva svolta con un’intensità da “moderata” a “forte” ed era supervisionata da un trainer.Similmente, per i disturbi dello spettro schizofrenico le evidenze hanno mostrato che l’attività aerobica può ridurre i sintomi psichiatrici e migliorare la cognizione e la forma cardiorespiratoria.
Le raccomandazioni
Sulla base di queste osservazioni, gli autori hanno formulato una serie di raccomandazioni:
– Per il disturbo depressivo maggiore, da due a tre sessioni a settimana di allenamento aerobico e/o anaerobico e di resistenza supervisionato ed eseguito con un’intensità moderata per 45-60 minuti.
– Per i disturbi dello spettro schizofrenico, un esercizio fisico aerobico da moderato a vigoroso per 150 minuti a settimana.
– Per tutti i soggetti con gravi patologie mentali, l’attività fisica dovrebbe rappresentare un aspetto importante per la prevenzione e la gestione dello stato di salute.
I commenti
David Kimhy, Professore associato e leader del programma New Interventions in Schizophrenia presso la Icahn School of Medicine al Mount Sinai di New York, ritiene che queste indicazioni “siano appropriate e arrivino al momento opportuno. Molti individui con gravi problemi mentali hanno stili di vita eccessivamente sedentari che aumentano i sintomi psichiatrici e impattano negativamente sulla salute fisica.”Tuttavia, vi sono diversi fattori importanti che rimangono ignoti, tra cui i meccanismi neurobiologici alla base dei benefici dell’esercizio, la precisa intensità, durata e frequenza dell’esercizio necessaria per ricevere benefici psichiatrici e come fare per distribuire al meglio e ampiamente questi interventi. Servono ulteriori ricerche per affrontare queste questioni essenziali”.
Fonte: European Psychiatry 2018
Marilynn Larkin
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)