Positivo o no, i geni possono influenzare la nostra risposta alle emozioni. I ricercatori dell’Università della British Colombia, guidati da Rebecca Todd, hanno scoperto la presenza di una mutazione genetica che fa percepire in modo più intenso e forte immagini positive e negative, amplificando l’attività di alcune aree cerebrali. Pubblicato sul Journal of Neuroscience, lo studio spiega che queste persone vedono la realtà veramente in modo diverso e le cose emotivamente rilevanti nel mondo per loro lo sono ancora di più.
Il gene responsabile si chiama ADRA2b, ed influenza un neurotrasmettitore, la norepinefrina. Già in precedenti studi, Todd aveva scoperto che chi è portatore di questa variante genetica mostra una maggiore attenzione alle parole negative. Ora, grazie all’uso di scansioni cerebrali su 39 persone, si è visto come questa mutazione, presente in 21 dei partecipanti, influisca su quanto intensamente percepiscono il mondo intorno a loro. Hanno, infatti, una maggiore attività nell’area del cervello deputata alla regolazione delle emozioni e alla valutazione del piacere e delle minacce.
Ciò spiegherebbe, secondo Todd, perché alcuni individui sono più a rischio di disturbo post traumatico da stress e flashback dopo i traumi. ”Le emozioni non sono solo come sentiamo il mondo – aggiunge Adam Anderson, uno dei ricercatori – ma anche come il nostro cervello ne influenza la percezione. I nostri geni influenzano letteralmente il modo in cui vediamo più chiaramente aspetti positivi e negativi del nostro mondo, arrivando a credere che ci siano più riconoscimenti o minacce”. Ma ci sono anche dei vantaggi dall’avere questo gene mutato, perché aiuta in tutte quelle situazioni in cui bisogna calcolare l’importanza emotiva di alcune cose.