Gli uragani con nomi femminili sono i più devastanti: colpa degli stereotipi di genere, che inducono a percepire i nomi di donna come meno minacciosi, facendo abbassare il livello di guardia. E’ questa la conclusione a cui sono giunti i ricercatori dell’università dell’Illinois analizzando i dati relativi agli uragani che hanno colpito gli Stati Uniti negli ultimi 60 anni, esclusi i casi eccezionali rappresentati dai terribili uragani Katrina (2005) e Audrey (1957). I risultati sono pubblicati sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze, Pnas.
Lo studio dimostra che più il nome dell’uragano è femminile, più cresce il numero di vittime provocate. I ricercatori arrivano addirittura a sostenere che ribattezzare un uragano passando da un mascolino ‘Charley’ ad un più femminile ‘Eloise’, significherebbe triplicare il numero dei morti. Questo perché i nomi di donna come ‘Belle’ o ‘Cindy’ vengono percepiti come più gentili e meno violenti a causa degli stereotipi di genere che ci influenzano in maniera inconsapevole.
Questa teoria ha trovato conferma anche in altri sei studi di carattere psicologico che i ricercatori hanno condotto su centinaia di volontari a cui avevano chiesto di prevedere la pericolosità di un uragano in avvicinamento. Sia gli uomini che le donne sono caduti nella trappola dei pregiudizi, valutando come meno pericolosi quelli con nomi femminili: in questi casi si sono dimostrati persino più lenti nell’eseguire l’ordine di evacuazione.
E’ la prima volta che uno studio dimostra come gli stereotipi sulle donne possano avere conseguenze letali persino in meteorologia. Una bella responsabilità per gli esperti che ogni anno battezzano gli uragani in maniera del tutto arbitraria, seguendo una lista predeterminata in cui si alternano nomi maschili e nomi femminili senza una logica.
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