Siamo nati per essere pigri, non c’è teoria che tenga. Il nostro sistema nervoso rifiuta l’attività fisica, soprattutto se passiamo ore ed ore in palestra. Il cervello, infatti, è programmato per usare il minimo di energia possibile e, pur di risparmiare, è in grado di modificare e ottimizzare i nostri movimenti istante dopo istante, anche mentre siamo impegnati in un’attività fisica comunissima come camminare. A dimostrarlo è uno studio pubblicato su Current Biology dai ricercatori canadesi della Simon Fraser University coordinati dalla fisiologa Jessica Selinger.
Per svelare il meccanismo biologico alla base della pigrizia, è bastato chiedere ad alcuni volontari di camminare con indosso un esoscheletro robotico che rende difficoltoso il normale movimento aumentando la resistenza a livello del ginocchio. Dopo pochi minuti, i volontari ”hanno modificato la loro camminata in modo da raggiungere un nuovo bilancio energetico ottimale, anche se questo significava risparmiare pochissimo, perfino meno del 5%”, spiegano i ricercatori. Ciò vuol dire che il consumo energetico non è solo una conseguenza dei nostri movimenti, ma un fattore che li condiziona. ”Monitorare e ottimizzare il consumo di energia in modo rapido e accurato è una caratteristica chiave del nostro sistema nervoso”, afferma la coordinatrice dello studio Jessica Selinger, che conclude ironicamente: ”bisogna essere intelligenti per essere pigri!”.