La Nasa ridefinisce le caratteristiche dei pianeti esterni al Sistema Solare che potrebbero ospitare la vita. Lo fa con un modello in 3D, pubblicato sull’Astrophysical Journal, nel quale sono indicati i parametri in base ai quali i mondi alieni potrebbero essere abitabili. E’ il risultato della ricerca coordinata dall’Istituto Goddard della Nasa (GISS) e dall’Istituto di tecnologia di Tokyo.
Il modello 3D
“Utilizzando un modello che simula più realisticamente le condizioni atmosferiche, abbiamo scoperto un nuovo processo che controlla l’abitabilità degli esopianeti e ci guiderà nell’individuazione dei pianeti candidati per ulteriori studi”, ha detto Yuka Fujii, dell’Istituto Goddard. Al momento il modello comprende solo i pianeti quasi completamente occupati da oceani in quanto l’acqua è necessaria per la vita come la conosciamo, quindi la superficie di un mondo alieno è considerata potenzialmente abitabile se la sua temperatura consente all’acqua liquida di essere presente per un tempo sufficientemente lungo a consentire alla vita di prosperare.
Quando un esopianeta è troppo lontano dalla sua stella, la sua superficie sarà troppo fredda e gli oceani si ghiacceranno. Se, al contrario, il pianeta è troppo vicino il calore sulla sua superficie sarà troppo intenso e i suoi oceani evaporeranno. I modelli precedenti simulavano condizioni atmosferiche solamente in una dimensione, quella verticale. Il nuovo studio invece utilizza un modello in 3D, permettendo ai ricercatori di simulare la circolazione dell’atmosfera e le sue caratteristiche. Il nuovo lavoro aiuterà gli astronomi a simulare in modo più realistico le condizioni atmosferiche di un pianeta e a individuare quelli potenzialmente abitabili.