(Reuters Health) – “Sordità post concerto”. È capitato quasi a tutti provare la sensazione, per qualche minuto, di udito ovattato o ridotto dopo un concerto rock. E chi fa uso di alcool e droghe durante un concerto ha maggiori probabilità di avere perdite temporanee dell’udito. A sostenerlo è un piccolo studio pubblicato da JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery e guidato da Veronique Kraaijenga, dell’University Medical Center Utrecht, in Olanda.
Lo studio
I ricercatori hanno preso in esame 51 persone che avevano partecipato a un festival musicale all’aperto ad Amsterdam, chiedendo a metà di essi di indossare tappi per le orecchie. Tutti, tranne due, hanno bevuto alcool durante lo spettacolo e 11 di loro, il 22%, hanno segnalato di aver fatto uso di droghe. Come previsto, i tappi per le orecchie minimizzavano il rischio di perdita dell’udito nei test condotti subito dopo il concerto e fino a 4,5 ore dopo. Tuttavia, l’uso di alcool e droghe era associato a difficoltà uditive temporanee anche quando le persone usavano tappi per le orecchie. E le persone che indossavano i tappi erano anche più propense a bere alcoolici rispetto a chi non indossava protezioni per l’udito durante lo spettacolo.
Le evidenze
Secondo i ricercatori, la perdita uditiva acquisita è diventata più comune negli ultimi decenni. Suoni più alti di 85 decibel possono portare a perdita dell’udito permanente dopo esposizione ripetuta. Chi partecipa a un concerto è in genere esposto a suoni che vanno dai 100 ai 110 decibel, quasi come una motosega, mentre una normale conversazione avviene attorno ai 60 decibel. La perdita dell’udito legata all’età, invece, avviene naturalmente col tempo e colpisce la metà degli adulti sopra i 65 anni. Ma i giovani possono evitare danni alle orecchie indossando protezioni adeguate quando trascorrono lunghi periodi di tempo esposti a rumori per lavoro o per attività per il tempo libero.
I commenti
“L’uso dei tappi per le orecchie previene danni alle cellule dell’orecchio interno e le perdite temporanee di udito”, spiega Colleen Le Prell, delUniversità del Texas di Dallas, che non era coinvolto nello studio. “La ripetizione di forti esposizioni sonore e le ripetute lesioni all’orecchio interno possono a loro volta causare danni permanenti e perdita permanente dell’udito, per cui non esiste cura”. Per questo, chi partecipa a un concerto dovrebbe prendere in considerazione l’idea di portare tappi per le orecchio, soprattutto quelli per musicisti, invece di quelli di schiuma, per avere una minore distorsione del suono.
Fonte: JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)