(Reuters Health) – La diagnosi di Malattia di Parkinson può avvalersi di un nuovo biomarcatore. Una recente ricerca ha infatti messo in luce come un difetto nella produzione della proteina MIRO – a livello della membrana esterna dei mitocondri – possa indurre l’accumulo di ossigeno reattivo e la conseguente morte delle cellule nervose vulnerabili. “Abbiamo trovato un biomarcatore molecolare che caratterizza i casi non solo familiari di Parkinson, in cui la predisposizione alla malattia è chiaramente ereditaria, ma anche forme sporadiche che sono di gran lunga più diffuse, per le quali il peso genetico o è inesistente o non ancora scoperto” dice Wang Xinnan della Stanford University School of Medicine di Palo Alto in California, principale autore dello studio.
Lo studio
Nel lavoro pubblicato da Cell Stem, Wang e colleghi hanno mostrato come la proteina Miro partecipi alla motricità dei mitocondri e venga rimossa per arrestare la motilità degli stessi come primo passo verso l’eliminazione dei mitocondri difettosi.I ricercatori hanno utilizzato diversi modelli: fibroblasti di pelle umana e topolini. In entrambi i casi si è visto che se la proteina Miro non viene rimossa, essa costituisce un fattore centrale nella patogenesi della malattia di Parkinson. La proteina Miro potrebbe rappresentare un nuovo bersaglio terapeutico, sebbene ci sia ancora tanta strada da fare. Numerosi studi hanno già sostenuto che alcune forme rare di Parkinson sono causate dal danno mitocondriale e da come i mitocondri difettosi vengono rimossi. Questo studio rappresenta un passo avanti perché dimostra che ciò è applicabile anche alle forme più comuni di Parkinson.
Fonte: Cell Stem 2016
David Douglas
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)