Nuove possibilità si aprono per lo studio della malattia di Parkinson e della cura di essa. Un gruppo di ricercatori dell’università di Buffalo coordinato da Ping Zhong è riuscito a ricreare in laboratorio neuroni difettosi simili a quelli di una persona con Parkinson. Gli incoraggianti risultati dello studio sono stati pubblicati su Cell Reports.
Utilizzando cellule staminali ottenute a partire da cellule adulte della pelle di persone con il Parkinson (ossia cellule staminali pluripotenti indotte Ips), i ricercatori hanno ottenuto cellule malate e le hanno lasciate moltiplicare in un piattino di coltura, come quelli comunemente utilizzati nei laboratori di biologia.
“Abbiamo generato in laboratorio neuroni difettosi simili a quelli che si trovano nel cervello di una persona malata di Parkinson”, ha detto un altro autore della ricerca, Jian Feng, del dipartimento di Fisiologia e biofisica della stessa università. “Numerose ricerche e test di farmaci – ha aggiunto – potranno essere adesso condotti grazie a questi neuroni umani per accelerare la scoperta di cure per il morbo di Parkinson”.
I movimenti anomali delle cellule nervose nelle persone con il morbo di Parkinson sono noti da decenni, da quando si è cominciato a stimolare i neuroni dei pazienti che non reagivano più alle cure. “I nostri corpi si muovo perché esiste un coordinamento tra i muscoli che si contraggono e quelli che si rilassano e questo – ha spiegato Feng – dipende dalle strutture del cervello chiamate gangli basali”.
Quando le cellule nervose vengono colpite dalla malattia il coordinamento viene a mancare e adesso avere ricostruito in laboratorio questo difetto permette finalmente di cercare una molecola capace di bloccare i ‘tremori’ dei neuroni.