E se in futuro si potesse diagnosticare il Parkinson con il naso? Beh, forse non siamo così lontani. Chi soffre di questa malattia, infatti, sembra avere un odore particolare, simile al muschio, per via di 10 molecole concentrate nella pelle. A identificarle sono stati i ricercatori dell’Università di Manchester, grazie a un’infermiera scozzese capace di riconoscere l’odore di chi è colpito da questa malattia. A riportare il caso è la Bbc.
Il caso
Joy Milne, questo il nome dell’infermiera, era infatti riuscita a cogliere un cambiamento nell’odore del marito sei anni prima che la malattia gli venisse diagnosticata e comparissero le prime difficoltà di movimento. L’uomo è morto nel 2015 a 65 anni. La donna, che inizialmente non aveva capito, ha poi collegato il cambiamento dell’odore del marito alla malattia, dopo aver incontrato altri malati con lo stesso odore. E ha stupito i medici con il suo ‘fiuto’ una volta che è stata messa alla prova: le hanno dato le magliette di 12 persone ed è riuscita a identificare chi aveva il Parkinson e chi era sano solo dall’odore.
In un caso è riuscita anche a individuare un malato a cui la malattia non era ancora stata diagnosticata perché senza sintomi. Grazie a lei sono così arrivati a scoprire 10 molecole che si trovano ad alte concentrazioni nella pelle dei malati grazie all’uso della spettrometria di massa. Se le molecole possono essere identificate correttamente, in futuro si potrebbe arrivare ad addestrare i cani per fiutare la malattia o i medici ad usare lo spettrometro di massa.