In Italia le persone con Parkinsonismi, l’insieme cioè di patologie neurologiche che comprendono tremori, rigidità e acinesia, come il Prkinson, sono circa 600 mila con un aumento dei casi tra i giovani. A portare l’attenzione sulla questione sono stati gli esperti del Comitato Italiano Associazioni Parkinson, che è sono stati ricevuti al Ministero della Salute.
“Un incontro molto positivo – ha dichiarato Giulio Maldacea, promotore del Comitato Italiano Associazioni Parkinson – perché lo staff del ministro Lorenzin ha ascoltato con interesse ciò che avevamo da raccontare: il Parkinson non è più solo una malattia che colpisce gli anziani, infatti, sono sempre di più i giovani a cui viene diagnosticato. Uomini e donne di 30/40 anni, nel pieno dell’attività professionale, spesso con figli piccoli, sono costretti a rallentare i ritmi della loro vita, subendo spesso pesanti ridimensionamenti sul posto di lavoro e senza un riconoscimento adeguato di disabilità per una malattia che può essere molto invalidante”.
Insieme con il Comitato ha partecipato all’incontro al Ministero anche Gianni Pezzoli, presidente della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, che ha rivelato gli ultimi dati disponibili, anche se non ufficiali, relativi ai malati in Italia: in base alle vendite dei farmaci sarebbero circa 600 mila i malati di Parkinson e parkinsonismi. Le ultime stime relative alla fine degli anni ’80, in possesso anche del Ministero, riportano la presenza di 230 mila malati nel nostro Paese. Entro il 30 settembre il Comitato Italiano Associazioni Parkinson presenterà al Ministero un rapporto sulla situazione dei malati di Parkinson in Italia, che evidenzierà le criticità e le possibili soluzioni per aiutare i pazienti.