Per lo screening dell’infezione da papillomavirus umano (HPV), l’esame con un auto-campionamento, in cui le donne eseguono in autonomia il prelievo del tessuto, è efficace quanto quello in cui il campione viene prelevato dal ginecologo attraverso l’utilizzo dello speculum. L’evidenza emerge da due studi condotti da ricercatori dell’Università del Michigan, guidati da Diane Harper, e pubblicati da Preventive Medicine Reports.
Per lo screening di prima linea dell’infezione da HPV si utilizzano i tamponi vaginali. Diversi Paesi, tra cui Svezia, Australia e Paesi Bassi, hanno già adottato l’auto-screening, con una riduzione dell’incidenza di cancro della cervice.
Lo studio
I ricercatori dell’Università del Michigan hanno preso in considerazione una coorte di 193 donne tra i 25 e i 65 anni, che si stavano sottoponendo a uno screening di routine o erano a rischio di cancro cervicale. Alle partecipanti allo studio è stato chiesto di utilizzare tamponi vaginali, che sono stati poi raccolti e inviati ai laboratori di analisi. Sono state inoltre sottoposte a esami con speculum. Tutti i campioni sono stati testati per 15 tipi di HPV ad alto rischio.
Le evidenze
I ricercatori hanno potuto evidenziare che i risultati diagnostici ottenuti con i tamponi vaginali erano in accordo con i dati globali sulla prevalenza dell’HPV; un risultato che valida l’uso di questa metodica su vasta scala.
Inoltre, l’auto-campionamento con tampone vaginale è risultato essere più gradito dalle donne con disabilità fisiche.
I ricercatori hanno infatti chiesto a un campione di 56 donne con disabilità di fare un confronto tra i tamponi vaginali e l’esame ginecologico con lo speculum. Le donne hanno descritto gli screening con speculum come “freddi”, “traumatizzanti” e “invasivi”, mentre l’auto-campionamento a casa è stato descritto come “semplice”, “confortevole” e “fattibile”.
Fonte: Preventive Medicine Reports 2025