Anche i pacemaker potrebbero essere soggetti ad attacchi hacker. In tutto il mondo sono infatti più di 745mila quelli a rischio a causa di bug nel software. A rilevare, diciamo così, l’inconveniente è la casa produttrice che ha invitato i pazienti a far aggiornare il firmware, il ‘sistema operativo’ dei dispositivi.
L’allarme è stato rilanciato negli Usa dalla Food and Drug Administration (Fda), e riguarda i pacemaker prodotti da San Jude Medical, recentemente acquisita dalla multinazionale Abbott. I dispositivi sono in grado di comunicare con l’esterno tramite wifi per regolare alcune funzioni, ma questa possibilità sarebbe teoricamente sfruttabile da malintenzionati per inserirsi nel sistema e provocare malfunzionamenti, anche se nella pratica non e’ ancora mai stato descritto nessun caso.
Per cercare di arginare il problema, la casa produttrice ha pubblicato un aggiornamento del firmware che può essere installato in tre minuti, invitando i pazienti a richiederlo alla prossima visita di controllo. “I dispositivi connessi stanno avendo un impatto significativamente positivo sui pazienti e la loro salute – afferma Robert Ford, vicepresidente Abbott – Per proteggere i nostri pazienti abbiamo sviluppato il nuovo firmware. Secondo un rapporto del Department of Homeland Security statunitense riuscire a compromettere la sicurezza di questi dispositivi richiede una complessa serie di circostanze”.