Non solo colpi di calore o disidratazione ma anche peggioramento di condizioni già esistenti “come malattie cardiovascolari, respiratorie, renali o mentali”. Sono questi gli effetti del grande caldo sul nostro organismo. Per non farci cogliere impreparati però l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) mette in guardia dai rischi che si possono correre.
“I professionisti medici e le autorità sanitarie pubbliche – spiega l’Oms – devono essere preparate ad affrontare le ondate di calore estive e le possibili conseguenze sulla salute dell’esposizione al calore”. Ogni anno infatti, le alte temperature influiscono sulla salute di molte persone, in particolare degli anziani, dei neonati, di coloro che lavorano all’aperto e di malati cronici. Tuttavia, “gli effetti avversi sulla salute causati dal caldo sono ampiamente prevenibili attraverso buone pratiche”.
Innanzitutto, quando fa molto caldo, è importante mantenere calma e sangue freddo, “perché anche stati di ansia e agitazione possono aumentare le vampate di calore”. Per mantenere casa fresca, “apri le finestre di notte per rinfrescare l’appartamento ma durante il giorno usa le persiane o serrande”. Fare spesa, sistemare il balcone, andare a trovare un amico: meglio evitare di fare queste e altre attività durante l’ora più calda della giornata e “se necessario, passare 2-3 ore del giorno in un luogo fresco, come un edificio pubblico con aria condizionata”.
Fondamentale poi mantenere il corpo fresco e idratato, usare abiti leggeri e larghi, fai docce o bagni freschi, bere regolarmente evitando alcol e caffeina. In caso di “capogiri, debolezza, ansia, sete intensa o mal di testa, spostati il più presto possibile in un luogo fresco e misura la temperatura corporea. Bevi acqua o succo di frutta per reidratare”.
In caso di spasmi muscolari bevi soluzioni di reidratazione orale contenenti elettroliti e chiedi aiuto se i crampi termici durano più di un’ora. Infine, ricorda l’Oms, “mentre ti prendi cura di te, pianifica di controllare familiari, amici e vicini che trascorrono molto del loro tempo da soli. Se qualcuno che conosci è a rischio, aiutalo a ricevere consigli e supporto”.