(Reuters) – Per centrare gli obiettivi sanitari globali al fine di salvare più vite entro il 2030 si dovrebbero investire 58 dollari l’anno a persona, passando dagli attuali complessivi 134 miliardi di dollari da spendere annualmente, a 371 miliardi. È quanto ha calcolato l’OMS nel rapporto SDG Health Price Tag, pubblicato ieri su The Lancet Global Health, che considera gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) adottati dalle Nazioni Unite nel 2015, come una lista delle cosa da fare nei successivi 15 anni.
Nel migliore dei casi, grazie a un tale finanziamento, secondo l’OMS potrebbero essere evitate 97 milioni di morti premature entro il 2030 e in alcuni Paesi potrebbero essere aggiunti fino a 8,4 anni in più all’aspettativa di vita. Secondo uno scenario meno ‘ambizioso’, invece, si dovrebbe passare da 104 miliardi di dollari l’anno a 274 miliardi, ovvero 41 dollari a persona, entro il 2030. Mentre la maggior parte dei Paesi può permettersi i fondi necessari, le nazioni più povere avranno bisogno di aiuti da parte di donatori. Secondo il rapporto, l’85% dei costi potrebbero essere finanziati dai governi nazionali, mentre 32 dei Paesi più poveri al mondo continuerebbero ad avere bisogno di assistenza. I Paesi ad alto reddito non sono stati inclusi, ma una ricerca precedente aveva dimostrato che tutti possono permettersi di fornire una copertura sanitaria universale e i servizi essenziali per la salute dei cittadini. In entrambi gli scenari esplorati, gli investimenti nel sistema sanitario, impiegati per assumere più operatori, istituire nuove cliniche, ospedali e laboratori e acquistare nuove apparecchiature mediche, rappresenterebbero circa il 75% del finanziamento. Oltre a questi, i costi sarebbero dovuti a farmaci, vaccini, siringhe ed altre attrezzature per prevenire o curare malattie specifiche o per fare campagne di prevenzione e di salute.
Fonte: Lancet Global Health
di Kate Kelland
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)