(Reuters Health) – Un team di chirurghi britannici ha eseguito con successo il primo intervento robot-assistito all’interno dell’occhio umano. Gli specialisti hanno testato l’approccio in uno studio che ha coinvolto sei pazienti assegnati random a chirurgia vitreoretinica robot-assistita e altri sei a un intervento manuale standard. “Il robot si è comportato meglio dell’uomo, provocando meno emorragie retiniche, ma lo studio è piccolo per considerare i risultati statisticamente significativi”, ha detto Robert MacLaren dell’Università di Oxford, che ha presentato i risultati l’8 maggio durante il meeting annuale della Association for Research in Vision and Ophthalmology che si è tenuto a Baltimora, nel Maryland. “La tecnologia robotica probabilmente ci permetterà di eseguire nuovi interventi che attualmente vanno oltre la capacità della mano umana”, ha aggiunto. “Un sistema robotico presenta grandi vantaggi per le operazioni sotto la retina o per quelle in cui è richiesta una procedura lunga e controllata, come, per esempio, quando si inietta una terapia genica o delle cellule sotto la retina”.
Tutti i pazienti sono stati sottoposti all’intervento in anestesia generale per rimuovere la membrana limitante interna o la membrana epiretinica. Nel gruppo che ha ricevuto chirurgia robotica, l’operatore ha guidato un controllore del movimento a margine del campo operatorio sul lato temporale, controllando le micromanipolazioni dello strumento attraverso un trocar 23G (gauge) nella pars plana. Nel gruppo in cui l’operazione è stata eseguita manualmente, il chirurgo ha introdotto un lembo all’inizio di un peeling retinico. Il robot è stato in grado di posizionarsi direttamente sopra la membrana in 10 mcm o in maggiori incrementi del movimento prestabiliti sull’asse Z, permettendo allo strumento di arrivare alla retina interna e sollevare un lembo della membrana. Un limite al movimento sull’asse Z ha impedito al chirurgo di far avanzare accidentalmente lo strumento. In media, per sollevare la membrana il robot ha impiegato 213 secondi, mentre l’uomo ne impiega 130. Nel gruppo trattato con robot si sono verificate due emorragie microretiniche e un contatto con la retina, mentre nell’altro cinque emorragie e due contatti. In tutti i pazienti, l’intervento è riuscito e non ha avuto complicanze, affermano i ricercatori. Il team sta progettando di combinare la chirurgia robotica con la terapia genica in un prossimo studio clinico.
Fonte: Association for Research in Vision and Ophthalmology 2017.
Lorraine L. Janeczko
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)