Obesità. Che percezione hanno gli europei di questa malattia? Italiani meno propensi a sottovalutarla

Milano –In Europa 6 adulti su 10 sono in sovrappeso o obesi.  Un dato allarmante, ancor più se si pensa che nel 2030 questa proporzione riguarderà 9 adulti su 10. L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute in Europa: siamo di fronte ad una vera e propria emergenza che, se non affrontata, potrà causare problemi sanitari importanti nei prossimi anni. In occasione dell’European Obesity Day, celebrato sabato 16 maggio a Milano, sono stati presentati in anteprima i risultati di una ricerca europea condotta dalla società di ricerca indipendente Opinium in collaborazione con EASO (Associazione Europea per lo Studio dell’Obesità) e il supporto di Medtronic.

Dallo studio emerge quanto sia ancora poco diffusa la conoscenza dei rischi legati all’obesità. “Molte persone sembrano non avere la giusta percezione delle  conseguenze, delle cause e delle cure mediche volte a contrastare questa condizione”spiega Paolo Sbraccia, presidente della Società italiana dell’Obesità (SIO) e rappresentante italiano di EASO. La ricerca, condotta  su un campione di 14.000 individui, ha coinvolto 7 Paesi Europei (Italia, Francia, Belgio, Danimarca, Germania, Regno Unito e Finlandia). In Italia, in particolare, ha interessato un campione di 2.025 adulti (972 uomini e 1.029 donne) di età e provenienza diversi.I dati raccolti meritano riflessioni: rispetto agli intervistati degli altri Paesi, i nostri connazionali sono meno propensi a valutare erroneamente il proprio peso corporeo e allo stesso tempo sono più consapevoli  che l’obesità sia a tutti gli effetti una malattia (62% contro 46% della media europea). Tale consapevolezza è maggiore tra le donne ( 69%) rispetto agli uomini (53%) e tra i giovani sotto i 35 anni di età (69%) rispetto agli over 55 (56%). Il 50% degli intervistati ritiene che il proprio peso sia nella norma, mentre il 42% pensa di essere in sovrappeso.

Il 10% di coloro che ritiene di essere in normopeso è in realtà in sovrappeso, mentre  il 18% di quelli che si descrivono in sovrappeso risulta essere obeso. Infine il 18% dei soggetti che si descrive in sovrappeso è in realtà normopeso. Per quanto riguarda le cause dell’obesità, la maggior parte degli italiani (67%) ritiene che sia legata ad una dieta poco equilibrata, seguita da un 61% che la riconduce ad uno stile di vita non appropriato. Prettamente femminile è la percezione che lo stress sia una delle cause dell’obesità (60% delle donne contro 47% degli uomini). Per quanto riguarda la percezione dei rischi correlati (diabete e depressione in particolare), sono le donne a mostrare maggiore consapevolezza, mentre  una percentuale molto bassa degli intervistati (solo il 14%) indica il cancro quale complicanza legata all’obesità.

Infine, alla domanda “Come si cura l’obesità?”, quasi la totalità degli italiani (90%) ritiene che necessiti di cure specialistiche: il 65% indica la terapia farmacologica (contro il 22% della media europea), il 48% prenderebbe in considerazione l’ipotesi di sottoporsi ad interventi chirurgici ( contro il 36% della media europea).
Da una prima valutazione del rapporto, Ferruccio Santini, membro SICOB (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità), ritiene positivo il fatto che gli italiani abbiano una corretta percezione  delle soluzioni volte a contrastare l’obesità.  La chirurgia bariatrica rappresenta senza dubbio una soluzione importante a cui ricorrere soprattutto nei casi più gravi, ma da sola non basta. Deve necessariamente accompagnarsi ad un cambiamento dello stile di vita, ad una rieducazione alimentare. Marina Biglia, presidente dell’Associazione Amici Obesi Onlus, ex grande obesa, in virtù del suo percorso di vita, ritiene  che l’unica strada percorribile per combattere la malattia sia una sinergia di forze e di specialisti del settore che possano curare il malato, senza trascurare l’aspetto psicologico della malattia.“Perché l’obesità, lo diciamo a gran voce e non ci stancheremo di ripeterlo, è una malattia. Che fa morti, molti di più di quello che possiamo immaginare”. Spesso dietro alle morti per cancro, diabete o infarto  c’è proprio l’obesità. – spiega  Michele Carruba, direttore del Centro Studi e ricerche sull’obesità dell’Università degli Studi di Milano – Un numero impressionante:  solo in Italia sono 57.000 all’anno.”   E conclude con una ammonizione: “Finchè l’obesità e il sovrappeso rimarranno un problema puramente estetico, non riusciremo a combatterle seriamente.”

 

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