(Reuters Health) – In tutto il mondo, tranne che nelle Americhe, i casi di morbillo sono in aumento. Lo dichiara l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che imputa la recrudescenza dell’infezione alla debolezza dei sistemi sanitari.
“Siamo di fronte a un trend preoccupante”, osserva Kate O’Brien, direttrice del dipartimento di immunizzazione, vaccini e farmaci biologici dell’OMS. Da gennaio a luglio del 2019 sono stati segnalati quasi il triplo dei casi rispetto allo stesso periodo del 2018.
Quest’anno nel mondo sono stati riportati 365.000 casi, la cifra più alta dal 2006. Secondo le stime, il morbillo ha causato 109.000 decessi nel 2017. I focolai più ampi si stanno diffondendo nella Repubblica Democratica del Congo (155.460 casi), in Madagascar (127.454) e Ucraina (54.246).
Preoccupazione anche per l’Europa, con quattro Paesi che nel 2018 hanno perso lo status di “liberi dal morbillo”: Albania, Repubblica Ceca, Grecia e Inghilterra.
“Nella prima metà di quest’anno sono stati registrati 90.000 casi di morbillo, una cifra che supera già quella dell’intero 2018”, sottolinea Siddhartha Datta, dell’ufficio regionale per l’Europa dell’OMS.
Gli Stati Uniti hanno registrato 1.215 casi di morbillo in 30 Stati: il trend epidemico peggiore dal 1992.
Cresce inoltre la disinformazione sui vaccini nei Paesi industrializzati, mentre in quelli in via di sviluppo la domanda di questi presidi è altissima.
Vediamo nella disinformazione una crescente minaccia”, continua O’Brien. “Chiediamo a social media, comunità, opinion leader di trasmettere informazioni accurate, valide e scientificamente credibili”.
Fonte: OMS
Stephanie Nebehay
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)