L’agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità di Ravulizumab per il trattamento degli adulti affetti da miastenia gravis generalizzata (gMG, generalised Myasthenia Gravis), malattia rara autoimmune che porta alla perdita della funzione muscolare e a un grave indebolimento. Lo ha annunciato AstraZeneca, insieme ad Alexion, AstraZeneca Rare Disease. Ravulizumab è il primo inibitore del complemento C5 a lunga durata d’azione come terapia aggiuntiva alla terapia standard per il trattamento di pazienti adulti affetti da miastenia gravis generalizzata e positivi agli anticorpi anti-recettore dell’acetilcolina (AChR). Dopo una dose di carico iniziale, nei pazienti adulti viene somministrato per via endovenosa ogni otto settimane.
Cos’è la miastenia gravis generalizzata
La miastenia gravis generalizzata è una malattia neuromuscolare autoimmune, rara, debilitante e cronica, che si verifica quando la comunicazione a livello della giunzione neuromuscolare tra nervi e muscoli è interrotta, provocando debolezza, affaticamento, dispnea, difficoltà a stare in piedi, palpebre cadenti, visione offuscata e nebbia cerebrale. Si stima che nell’Unione Europea siano circa 89.000 i casi diagnosticati, di cui 17.000 solo in Italia, anche se non esiste un dato ufficiale per via della varietà dei sintomi e delle conseguenti difficoltà di formulare una diagnosi, che spesso arriva molto in ritardo. La gMG può insorgere a qualsiasi età: tra le donne inizia nella maggior parte dei casi prima dei 40 anni, mentre tra gli uomini dopo i 60 anni. I sintomi iniziali includono generalmente difficoltà di parola, visione doppia, palpebre cadenti e mancanza di equilibrio. Con il progredire della malattia si possono manifestare anche sintomi più gravi, come deglutizione compromessa, soffocamento, affaticamento estremo e insufficienza respiratoria.
L’80% delle persone che ne sono affette è positivo agli anticorpi AChR. Il loro organismo produce, cioè, anticorpi specifici (anti-AChR) che si legano ai recettori di segnale della giunzione neuromuscolare (NMJ), punto di connessione tra le cellule nervose e i muscoli. Questo legame attiva il sistema del complemento, essenziale per la difesa dell’organismo contro le infezioni, inducendo il sistema immunitario ad attaccare la NMJ e questo provoca infiammazione e interruzione della comunicazione tra cervello e muscoli.
Lo studio Champion-MG
La decisione dell’Aifa di autorizzare la rimborsabilità di Ravulizumab per questa indicazione fa seguito all’approvazione avvenuta nel 2022 da parte della Commissione Europea, in base ai risultati dello studio di Fase III CHAMPION-MG, pubblicati online su NEJM Evidence. Nello studio, Ravulizumab si è rivelato superiore al placebo nell’endpoint primario di variazione, alla settimana 26, dal basale del punteggio totale del Myasthenia Gravis-Activities of Daily Living Profile (MG-ADL), indice che misura le capacità del paziente di svolgere le attività quotidiane. Inoltre, nei risultati di follow-up prolungato dell’estensione in aperto, si è osservato un beneficio clinico fino a 60 settimane.
“Nella Miastenia Gravis il sistema immunitario attacca un recettore nei muscoli con il risultato che i segnali di movimento risultano interrotti”, ha spiegato Michelangelo Maestri Tassoni, dipartimento di Neuroscienze Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana. “Questo porta a sintomi lievi, ma comunque invalidanti, come visione doppia e perdita di equilibrio, fino a quadri più gravi che comportano la compromissione della deglutizione e respirazione. Si tratta di una malattia che nelle donne inizia il più delle volte prima dei 40 anni, con un impatto notevole sulla qualità di vita”.
“Ravulizumab agisce in maniera specifica sulla proteina C5 del sistema del complemento, bloccandone l’azione e prevenendo la distruzione della giunzione neuromuscolare e riducendo i sintomi di debolezza e affaticamento”, ha precisato Raffaele Iorio, Università Cattolica del Sacro Cuore, UOC Neurologia Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. “La sua approvazione da parte dell’Aifa rappresenta un notevole passo avanti per il trattamento della miastenia gravis generalizzata nel nostro Paese, poiché mette a disposizione dei pazienti e dei medici un’opzione terapeutica a lunga durata d’azione in grado di portare miglioramenti duraturi nella vita quotidiana. Il farmaco ha dimostrato, infatti, un beneficio clinico in un’ampia gamma di pazienti, compresi quelli che continuano a presentare sintomi della malattia anche dopo il trattamento iniziale con la terapia standard”.
L’Associazione Italiana Miastenia e Malattie Immunodegenerative Amici del Besta (AIM), associazione di riferimento dei pazienti, nella persona del suo presidente, Renato Mantegazza, ha accolto positivamente l’approvazione, commentando: “Questa malattia ha un impatto debilitante sulla qualità della vita e condiziona in modo pesante la capacità del paziente di svolgere anche le normali attività di ogni giorno. È dunque da salutare con soddisfazione l’arrivo di un trattamento che ha dimostrato di poter intervenire in modo efficace su questi aspetti”.
“La gestione della malattia è decisamente molto faticosa per intensità e frequenza dei trattamenti, e questo, sovente, può generare scarsa aderenza alla terapia”, ha confermato Mariangela Pino, segretario e socio AIM sezione Lazio. “In questo caso, la somministrazione ogni 8 settimane rappresenta per noi pazienti un’innovazione terapeutica importante e un punto di svolta cruciale che ci consente di affrontare in modo diverso la quotidianità. Tutto questo significa poter aspirare a una dimensione di normalità che è fondamentale per la realizzazione personale, sociale e professionale di ciascuno”.
“Siamo orgogliosi di mettere a disposizione dei pazienti italiani un trattamento che dimostra di essere efficace e di poter semplificare la gestione della patologia, contribuendo a cambiare in meglio la vita delle persone che ne sono affette e delle loro famiglie”, ha detto in conclusione Anna Chiara Rossi, Vp & general manager Italy di Alexion, AstraZeneca Rare Disease.
Di Ilaria Sicchirollo
Nella foto, la conferenza di presentazione a Milano. Da sinistra: Renato Mantegazza, Mariangela Pino, Michelangelo Maestri Tassoni, Anna Chiara Rossi, Raffaele Iorio